Il significato della parola “consuntivo”, nell’ambito della pubblica amministrazione, è un “bilancio destinato a dimostrare e dar ragione del modo, come sono state spese le somme riscosse e massimamente quelle assegnate a preventivo: e in generale a far conoscere lo stato presente di un’amministrazione, in relazione al modo col quale è stata tenuta”*. Oggi il valore di un consuntivo di attività ha una valenza maggiore, sia per chi lo stila sia per chi lo legge. La gestione moderna delle attività pubbliche richiede di andare oltre le semplici cifre esigendo responsabilità, analisi e progettualità nel migliorare il quadro generale in cui un ente è chiamato ad operare. Il rapporto di attività della Polizia cantonale è un esempio di questo tipo di approccio di interesse pubblico. Le cifre non sono fini a sé stesse; sono elaborate e hanno come conseguenza l’aggiustamento delle strategie di polizia, con l’obiettivo di prevenire e reprimere il crimine in Ticino. Il rendiconto annuale permette poi a cittadini e Stato, e per esso il Dipartimento delle istituzioni (DI), di monitorare e valutare l’efficacia delle politiche settoriali di sicurezza e protezione del cittadino.
L’attività della Polizia cantonale, in collaborazione con le altre forze dell’ordine pubblico attive in Ticino, ha una valenza centrale nelle attività dello Stato, poiché è un’attività di “monopolio statale”. Da qui l’indubbio interesse della popolazione, che esprime i propri sentimenti e percezioni di sicurezza, spesso influenzata dai media molto attenti a quanto avviene sul nostro territorio. Media che svolgono l’importante ruolo di informare il pubblico, il quale da una percezione locale della sicurezza riceve input anche da altri territori. Per questo motivo, l’attenzione dell’autorità politica non può fermarsi alle sole cifre; deve andare oltre e rispondere (quindi essere responsabile) anche ad altri elementi pure importanti, quali emozioni e sentimenti. Il responsabile politico della sicurezza del Cantone Ticino mira a migliorare la percezione della sicurezza da parte della nostra cittadinanza. Per fare questo, il DI lavora per l’aumento degli effettivi della Polizia cantonale, un miglior presidio del territorio in collaborazione con le Polizie comunali e una politica comunicativa attenta ad arricchire la coscienza di quanto ognuno possa fare in ambito di sicurezza.
Il 2011 è stato un anno di avvicendamenti, in primavera alla testa del Dipartimento, in autunno al Comando della Polizia cantonale. In questi mesi passi importanti sono già stati affrontati: dal consolidamento degli effettivi anticipato al 2012, per poi passare alla risoluzione delle annose problematiche logistiche, senza dimenticare l’impegno a favore dell’immagine della funzione dell’agente di polizia.
Ringrazio, a nome del Consiglio di Stato e personalmente, donne e uomini al servizio della Polizia cantonale e delle forze dell’ordine, che dedicano la loro vita per la nostra sicurezza. Una missione centrale dello Stato, garantita quotidianamente con impegno e passione.
* Vocabolario Etimologico Pianigiani
EDITORIALE al Rapporto di attività 2011 della Polizia cantonale