Dopo oltre dieci anni di attività di prevenzione nell’ambito della sicurezza lungo fiumi e torrenti del nostro Cantone, è doveroso sottolineare come ciò che venne avviato in Valle Verzasca ha influenzato positivamente l’approccio a livello ticinese. Dal lontano 1998, anno in cui si istituì un’apposita commissione per la sicurezza lungo il fiume Verzasca, le attività promosse hanno mirato innanzitutto a sottolineare come la bellezza del nostro paesaggio comporti un approccio prudente e responsabile.
La montagna è affascinante, le vallate splendide, i fiumi e i torrenti vivaci. Un quadro idilliaco che può mutare repentinamente, da un temporale a monte ad una roccia che a seguito del disgelo rotola a valle. Questa è la natura e va rispettata, per la sua bellezza e anche per la sua imprevedibilità naturale. Il messaggio trasmesso dalla campagna “Fiumi sicuri” vuol vincere ancora alcune reticenze; tra queste, il richiamo alla prudenza e alla responsabilità è da taluni interpretato come una sorta di freno alla promozione turistica. Rilevo però come la proficua collaborazione in Valle Verzasca e Vallemaggia abbia avuto tra i primi attori anche gli enti turistici delle due vallate ticinesi.
Si tratta di riconoscere come la responsabilità individuale sia determinante nell’affrontare una gita in montagna, una nuotata nel fiume oppure una risalita praticando il torrentismo (meglio conosciuto come canyoning). Importante è tener d’occhio sia la bellezza del paesaggio, quanto i potenziali rischi che si assumono nell’affrontare un’attività. Rischi che si possono poi estendere a chi potrebbe dover intervenire nel recupero di dispersi in montagna o lungo i nostri fiumi e torrenti, a seguito dell’imperizia del singolo o della fatalità.
Tengo a ringraziare la commissione e il suo coordinatore per l’importante lavoro svolto a livello di prevenzione, di coordinamento e di partecipazione di tutti partner. Da parte mia, ringrazio la Polizia cantonale e per essa la Polizia lacuale con i suoi sub, le società di salvataggio e le colonne di soccorso per l’importante servizio pubblico da loro garantito per la sicurezza lungo i nostri fiumi e torrenti.
L’impegno di tutti gli attori in campo, dalle aziende idroelettriche, agli operatori turistici, alle forze d’impiego in caso di salvataggio, confermano il motto fatto proprio dalla Polizia cantonale: “Per un Ticino, sicuro e accogliente”.
Vi ringrazio.
Conferenza stampa “Fiumi sicuri 2012”
04 aprile 2012, Bellinzona – sala stampa Consiglio di Stato
Intervento di Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni