L’impegno del Consigliere di Stato Norman Gobbi su questo fronte
La presenza in Ticino dell’esercito svizzero costituisce un punto di forza a livello strategico e a livello economico, offrendo molte opportunità. “In queste settimane partecipo a diversi grossi appuntamenti organizzati dall’esercito proprio qui nel nostro Cantone. Venerdì per esempio la Brigata Logistica 1 ha tenuto alla Gottardo Arena di Ambrì il suo Rapporto di Brigata con almeno mille partecipanti. Tra una decina di giorni invece a Locarno si terrà un seminario della Divisione Territoriale 3 della durata di 2 giorni e al quale dovrebbe partecipare anche il capo dell’esercito Thomas Süssli. Senza dimenticare che dal 10 al 14 marzo dopo 25 anni si terrà in Ticino l’esercizio di truppa durante il corso di ripetizione del gruppo artiglieria 49. Occasioni di incontri ad alto livello e presenza effettiva che non servono solo a dare visibilità momentanea al Ticino, ma che confermano come il nostro Cantone sia un elemento cardine della difesa nazionale. Per questo abbiamo la possibilità di mantenere e sviluppare tutte le infrastrutture e le attività, producendo un indotto economico non indifferente”, afferma il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.
All’inizio del 2020 su queste colonne lei ci aveva presentato il grosso contributo economico che l’esercito dà al Ticino. “Lo ricordo bene, anche perché dopo pochi giorni sarebbe scoppiata a livello globale la pandemia legata al COVID-19. In quei giorni di inizio febbraio il Dipartimento delle istituzioni, assieme ad altri uffici del Cantone, si stava preparando per affrontare una ipotetica situazione di emergenza, che divenne poi reale in pochissimo tempo. Quell’esperienza – come ho ricordato venerdì mattina ad Ambrì nel Rapporto della Brigata Logistica 1 – permise di capire ancora meglio il ruolo del nostro esercito, che visse la sua prima mobilitazione in tempo di pace e sostenne le attività di protezione della popolazione. Il Ticino venne aiutato concretamente. Così come concretamente ogni anno l’esercito produce una massa salariale in Ticino attorno ai 100 milioni di franchi, grazie alla presenza di 800 collaboratori/militari professionisti e ai posti di lavoro creati dall’indotto che ruota attorno alla presenza dei militari. A livello strategico, poi, è sempre più importante mantenere una presenza forte a sud del massiccio del San Gottardo, nella zona di frontiera con l’Italia e in generale con l’area mediterranea. La crisi internazionale con la guerra in Ucraina ci ha confrontati in modo evidente ai rischi che possono nascere anche sul nostro continente e quindi anche alla necessità di essere sempre pronti. Cosciente di tutti questi fattori il mio impegno è stato e sarà quello di assicurare sempre al Ticino una presenza importante del nostro esercito. E questo per avere un Cantone forte!”, conclude il Consigliere di Stato, Norman Gobbi.
(Immagine © div ter 3)
Articolo pubblicato nell’edizione di domenica 29 gennaio 2023 de Il Mattino