Da www.cdt.ch
Il pilota disputerà l’European Series GT4 con il team Centri Porsche Ticino assieme a Ivan Jacoma
Un particolare. Piccolo, sì. Ma significativo. Le prese d’aria della Porsche 718 Cayman GT4 hanno i colori del Ticino. Il rosso e il blu. Quando guardano la vettura, Joël Camathias e Ivan Jacoma sorridono. I due piloti rappresenteranno il nostro Cantone nella GT4 European Series, il campionato di riferimento della categoria. Un progetto al 100% ticinese, ribattezzato Team Centri Porsche Ticino. «È soprattutto una piattaforma» dice Camathias, 40 anni il prossimo febbraio ma ancora tanta, tantissima voglia di correre. E di vincere. «L’idea è nata verso la metà dell’anno passato. Un team di casa nostra impegnato a livello internazionale. È qualcosa di ambizioso. Conosco bene i circuiti nei quali gareggeremo, tranne Zandvoort fra l’altro rinnovato da poco. Bisognerà lottare con il coltello fra i denti. Penso e spero che la mia lunga esperienza possa aiutare».
Il «vecchio» non molla
Proprio così, lunga esperienza. A guardarlo, Joël è ancora un ragazzino. Ha la fortuna di quegli attori alla Ryan Gosling: non sembra invecchiare mai. «Eppure, sono alla mia ventisettesima stagione» prosegue Camathias. «Tanti miei amici, impegnati in altri sport, hanno smesso senza problemi raggiunta una certa età. Ma i motori sono diversi. Ti entrano nelle vene, è una cosa viscerale. Io, la voglia di correre, non riesco proprio a farmela passare. È la stessa di quando ho iniziato».
Assieme a Joël, dicevamo, da fine luglio a metà novembre ci sarà Ivan Jacoma. «Un ottimo pilota» garantisce Camathias, il professionista dei due. Il regime misto o, volendo usare la sigla corretta, Pro-Am è in vigore dal 2016 nella classe GT4. La SRO, società organizzatrice del campionato, permette ai team di schierare un pilota di mestiere e un altro, passateci l’espressione, per passione. Jacoma conosce bene la Cayman 718, essendo direttore del Centro Porsche Ticino. L’ha anche già guidata in gara. «Era un modello simile a questo» spiega. «Ne conosco i pregi. È una vettura ben bilanciata, un ottimo compromesso. Non è né troppo pesante né troppo leggera, sta a metà». Considerando il «balance of performance» applicato dagli organizzatori al fine di garantire una competizione il più possibile equa, la vettura «dovrebbe comportarsi bene su ogni circuito».
Al via ci saranno i marchi più importanti delle vetture sportive: Aston Martin, Audi, BMW, Chevrolet, Ford, McLaren, Mercedes, Toyota e Porsche, solo per citarne alcuni. Per ognuno dei sei appuntamenti in calendario sono previste due gare. Ancora Jacoma: «Ci saranno dodici marchi e una quarantina di auto. I distacchi di solito sono minimi, il livello è altissimo. Parlandone con Joël, abbiamo convenuto che la GT4 è il futuro delle corse. La GT3 è troppo costosa e, di fatto, possono permettersela solo i team ufficiali».
I protocolli da rispettare
Camathias e Jacoma correranno, va da sé, seguendo alla lettera i protocolli sanitari dei rispettivi Paesi. «In Italia, per le prime due tappe, dovremo sottostare ad un regolamento non molto distante da quello della Formula 1» fa notare Ivan. Ovvero, ci saranno solamente piloti, ingegneri, meccanici e inservienti della pista. «Per la gioia delle nostre amate non ci saranno le ombrelline» ribatte, sorridendo, Joël. «Difficilmente vedremo degli spettatori da qui al termine della stagione» racconta Jacoma. «Al momento, non possiamo neppure portare gli sponsor e non è consentito l’ingresso alla stampa. A tutti verrà misurata in entrata la temperatura, mentre l’utilizzo della mascherina sarà obbligatorio al di fuori della macchina». «Gli organizzatori hanno previsto anche dieci secondi extra, quando un pilota subentra all’altro in gara, per permettere la santificazione del posto guida» gli fa eco Camathias.
Il «made in Ticino» sta per accendere i motori. E potrà contare sull’affetto di Norman Gobbi, presidente del Consiglio di Stato, intervenuto alla presentazione del progetto.