Da La Regione del 12 aprile 2016
Confermato Attilio Bignasca, si cercheranno coordinatori regionali. Gobbi: ‘Aspetto movimentista ancora centrale’.
«Dai, andiamo». Manca una manciata di minuti alle otto e in via Monte Boglia è da poco terminato il vertice dei ‘colonnelli’. Si è discusso, tra le altre cose, di chi ricoprirà il ruolo di coordinatore. E per Attilio Bignasca è ora di andare. Di andare a cena: si è riservato in un grotto del Luganese e lui siederà a tavola ancora da coordinatore del movimento. Nessuna rivoluzione dunque. Anche se il ‘conte zio’, come viene talvolta chiamato negli ambienti leghisti, aveva più o meno ufficialmente rimesso il suo mandato, sarà ancora lui il ‘comandante in capo’ della Lega. Lega che, alla luce del successo alle Comunali dello scorso weekend, ha dunque deciso di cambiare forma o, perlomeno, di abbozzare una struttura interna simil-partitica. Si cercheranno infatti delle persone che facciano da tramite fra i colonnelli e i rappresentanti nei vari Municipi e Consigli comunali. Come si possono definire? «Chiamateli poi come volete», risponde sorridendo Attilio Bignasca. «Diciamo – riprende il confermato coordinatore – che si è scelto di alleggerire la mia posizione tramite dei coordinatori regionali». Coordinatori regionali sia, quindi. Figure necessarie alla luce della vittoria alle Comunali? «I nuovi eletti, specialmente i municipali, avranno bisogno di maggior supporto». Attilio Bignasca rimane però coordinatore? «Io – conclude il diretto interessato – rimango il vecchio portafortuna». Insomma, la Lega ‘diventa grande’. «La nuova Lega – commenta il consigliere di Stato Norman Gobbi – è già una realtà, basta guardare i risultati delle Comunali. Penso sia però opportuno riflettere su come strutturarsi: con un maggior radicamento sul territorio è necessaria una migliore organizzazione. Ciò non deve però sradicare l’aspetto movimentista che ci ha sempre lasciato grande libertà e anche grande capacità di reazione». E quando si sceglieranno i coordinatori regionali? «In un certo senso – rileva Gobbi – ci sono già ora. Si tratta di anelli di congiunzione, di persone in grado di dare risposte immediate ai nuovi municipali, così come ai cittadini. Ribadisco però: l’aspetto movimentistico rimane centrale. Non possiamo irrigidirci troppo, preferendo un dibattito sulla struttura all’azione politica».