Da Ticinonews.ch | Il Comitato interpartitico a sostegno della Legge federale sulle attività informative illustra i propri argomenti
Il Comitato interpartitico a sostegno della Legge federale sulle attività informative (LAIn) – del quale fanno parte i consiglieri di Stato Norman Gobbi e Christian Vitta, i consiglieri nazionali Roberta Pantani, Ignazio Cassis, Giovanni Merlini, Marco Chiesa e Marco Romano e il consigliere agli Stati Filippo Lombardi – indica oggi in un comunicato stampa i motivi per i quali a suo dire occorre che il Ticino voti sì il prossimo 25 settembre.
“Anche per il Ticino, in seguito agli attentati di Parigi, Bruxelles e Monaco, la nuova Legge sulle attività informative (LAIn) è di fondamentale importanza” scrive il comitato interpartitico. “Con un’altissima mobilità transfrontaliera e quale porta d’entrata al nord Europa, il Ticino deve poter fare affidamento sul Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) al fine di identificare per tempo potenziali terroristi che desiderano entrare nel nostro Paese. Il progresso tecnologico e l’interconnessione globale sempre più profonda e nuove forme di terrorismo hanno acuito le minacce. La nuova Legge introduce strumenti adeguati per garantire al meglio la sicurezza interna del nostro Paese dalle moderne minacce criminali.”
“Gli strumenti attualmente a disposizione del SIC non permettono più di rispondere adeguatamente ai rischi e alle minacce sempre più aggressive e complesse” prosegue il comitato. “Ad esempio, per le Guardie di confine e per le Polizie cantonali è fondamentale poter ottenere informazioni utili a individuare potenziali terroristi che vogliono entrare nel nostro Paese. La nuova Legge sostiene dunque il lavoro delle Forze di polizia mettendo a disposizione informazioni tempestive e complete.”
“La raccolta delle informazioni prevede comunque una procedura di autorizzazione rigorosa e ampi controlli per tutelare la protezione dei dati personali” spiega il comitato. “L’impiego delle nuove misure di acquisizione d’informazioni può avvenire soltanto in presenza di minacce gravi e concrete. La raccolta d’informazioni sottostà a più autorizzazioni a tutela della sfera privata: dapprima del Tribunale amministrativo federale e poi di tre membri del Consiglio federale. Inoltre, il SIC sarà sottoposto alla vigilanza di una nuova autorità indipendente di controllo.”
“La LAIn rappresenta dunque un’opportunità che dev’essere colta” conclude il comitato. “Per queste ragioni, il Governo e il Parlamento, così come la maggioranza dei partiti – Lega, UDC, PLR, PPD – approvano la nuova Legge sulle attività informative.”