Da Ticinonews.ch | Il ministro Norman Gobbi parla della minaccia terroristica in Svizzera dopo la strage di Berlino
La minaccia del terrorismo è alta. Un grido d’allerta che abbiamo imparato a conoscere e ricompare a scadenze regolari. Una minaccia che dal 13 novembre 2015 non ci ha mai dato tregua e che oggi ci ricordano i capi di stato dei paesi europei.
La Germania sapeva che l’occhio del nemico un giorno si sarebbe rivolto verso di lei. Non è ancora chiaro se per mano di un lupo solitario o di un gruppo organizzato, ma quel giorno è arrivato. Il grido d’allerta non risparmia nessuno, nemmeno la Svizzera seppur non sia considerata dalle autorità federali un obiettivo prioritario di possibili attacchi. E anche sul nostro territorio la minaccia del terrorismo resta alta.
“Dobbiamo da un lato conviverci, dall’altro non dobbiamo limitare le nostre libertà” commenta il ministro Norman Gobbi ai microfoni di TeleTicino, il quale ha espresso a nome del Governo ticinese parole di cordoglio per le vittime di Berlino. “Lo scopo di questi attacchi è quello di renderci insicuri nella nostra quotidianità. Ma dobbiamo resistere nonostante questa pressione”.
Il capo del Dipartimento delle istituzioni ha poi parlato della situazione specifica in Ticino. “Le misure di sicurezza sono state rafforzate dopo la strage di Nizza” ha ricordato Gobbi, precisando che gli agenti sono stati dotati dei giubbotti anti-proiettili e di armi a canna lunga. È stato inoltre data maggiore attenzione alle analisi e all’intelligence, quindi rafforzata anche al collaborazione tra le autorità federali e quelle cantonali per prevenire questo tipo di attacchi.
Dal canto suo il comandante della polizia cantonale Matteo Cocchi, ospite in studio durante il TG di TeleTicino, ha dichiarato che le misure di sicurezza verranno rafforzate in vista dei festeggiamenti di Capodanno.
Riguarda l’intervista integrale nel servizio andato in onda su TeleTicino: http://www.ticinonews.ch/video/ticino/337588/la-guardia-era-e-resta-alta