Pochi interventi durante la prima serata informativa
«Finanziariamente parlando siamo due zoppi, ma uno di noi ha la gamba sinistra che traballa e l’altro la destra. Non correremo mai come i più veloci ma almeno parteciperemo alla maratona senza cadere». È con quest’immagine che lunedì sera il sindaco di Bodio Stefano Imelli ha evidenziato la situazione finanziaria del suo Comune e di Giornico nell’ambito della serata informativa rivolta alla popolazione riguardo al progetto aggregativo dei due enti locali. All’appuntamento, tenutosi nella sala multiuso di Bodio, hanno preso parte un’ottantina di persone oltre ad autorità comunali, rappresentanti della Sezione degli enti locali e il direttore del Dipartimento delle istituzioni (Di) Norman Gobbi. Una serata che si è svolta senza particolari sussulti e con soltanto un paio di interventi da parte del pubblico. Illustrando la situazione dei Comuni, dopo la metafora podistica, Imelli ha evidenziato una particolare tendenza: ci sono anni in cui uno dei due Comuni chiude registrando degli utili e l’altro una perdita e anni in cui lo stesso Comune chiude con un disavanzo e l’altro con un avanzo. «Se allarghiamo la base fiscale, questi squilibri potranno diminuire e il Municipio potrà pensare anche a strategie di rilancio e non solo al contenimento della spesa». Una constatazione di fondo, evidenziata anche nel rapporto firmato il 15 maggio dalla Commissione aggregativa, che si basa sulla necessità della fusione tra i due Comuni dopo il tentativo fallito di varare l’unione a quattro con Personico e Pollegio, i cui abitanti nel novembre 2021 si sono espressi negativamente in votazione consultiva. I cittadini di Bodio e Giornico saranno chiamati a esprimersi in merito al nuovo progetto domenica 26 novembre e se la fusione verrà approvata la corrente legislatura verrà prolungata di un anno e le prime elezioni del nuovo Comune si terranno nell’aprile 2025. Il nuovo ente locale avrà 1’700 abitanti, si chiamerà Giornico e avrà sede amministrativa a Bodio. Il Municipio sarà formato da cinque membri e il Consiglio comunale da 25. Tra le perplessità emerse durante la serata vi è il fatto che la fusione potrà limitare l’autonomia dei Comuni; malcontento è stato espresso anche riguardo alla scelta del nome: «Si era trovato Sassi Grossi per l’unione a quattro ma a due questo nome non va più bene, peccato. Non trovo giusto aver scelto Giornico», ha osservato una cittadina. Il direttore delle Istituzioni, riguardo all’autonomia ha fatto presente che talvolta il Cantone è obbligato a porre dei limiti perché deve a sua volta sottostare a Leggi federali. Quanto al nome del nuovo ente locale Gobbi ha fatto presente che vi è un certo margine di manovra e a ha ricordato il caso del Comune Terre di Pedemonte che era nato inizialmente in votazione come Tre Terre ed era stato modificato in un secondo momento.
Articolo pubblicato nell’edizione di mercoledì 27 settembre 2023 de La Regione