Parola del capo degli 007 Markus Seiler, a Bellinzona per parlare di sicurezza. E sul terrorismo avverte: “39 persone partite dalla Svizzera per arruolarsi in Siria”.
“L’80% delle nostre mail, prima di giungere a destinazione, passano da Londra e da Washington dove vengono copiate”. Un’affermazione che sembra rubata da un copione di un film se non fosse di Markus Seiler, il capo degli 007 in Svizzera. Il direttore del Sic, il servizio delle attività informative della Confederazione era oggi, mercoledì 11 febbraio, a Bellinzona per una conferenza sulle sfide attuali e future dei servizi organizzata all’Auditorium di BancaStato dal direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi. Un tema caldo soprattutto dopo le stragi avvenute il mese scorso a Parigi e che verrà presto affrontato dal Parlamento, chiamato a pronunciarsi sulla riforma del settore.
“Occorre dire che la minaccia nel nostro Paese era già alta prima dell’attacco armato orchestrato dai fratelli Kouachi all’interno della redazione di Charlie Hebdo” ha puntualizzato Seiler, mettendo l’accento sul fatto che oggi il diritto alla privacy vigente nel nostro Paese rende molto arduo il lavoro per la Sic. Seiler ha assicurato che non ci sono indizi concreti di piani jihadisti. “Tuttavia il pericolo zero non esiste: per una strage basta l’azione di un individuo isolato e il rischio emulazione dopo attentati come quello parigino è elevato”. Insomma, occorre sempre tenere alta la guardia: “Anche perché finora in Svizzera sono stati registrati 64 casi di persone partite all’estero per arruolarsi nelle compagini del terrore: 39 delle quali verso la Siria e l’Irak”. E prima o poi queste persone potrebbero tornare a casa.
Seiler ha poi proseguito facendo il punto della situazione sullo spionaggio nel nostro Paese: “La presenza di spie è massiccia soprattutto a Ginevra, divenuta una sorta di Eldorado”. E mentre il direttore della Sic pronunciava queste parole, la mente del numeroso pubblico giunto all’auditorium di Bancastato è andata al padre di tutte le spie: Edward Snowden, che nel 2007 lavorò sotto copertura diplomatica per conto della Cia proprio a Ginevra.
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