Le immagini dalla stazione centrale di Milano sono lo specchio del fallimento europeo in materia di controllo dell’immigrazione. La stessa UE critica però la Svizzera, e l’Italia critica il Ticino per voler evitare di cadere nel baratro verso cui il Continente si è avviato velocemente e ciecamente!
Centinaia di immigrati clandestini, profughi e non, si ammassano nottetempo per dormire nella stazione di Milano Centrale (vedi foto). Questa triste immagine è la tragica conferma del fallito tentativo europeo di controllare l’immigrazione, e quindi degli accordi di Dublino in materia di asilo. Parallelamente la Francia ha posto controlli più stretti alla frontiera italo-francese, cosa già fatta dagli austriaci. Tutto ciò palesa come gli Stati europei, e non l’UE, facciano i propri interessi in barba alla solidarietà e alla libera circolazione; e allora perché la Svizzera viene criticata quando il suo Popolo decide di fare altrettanto? Evidentemente scopo dell’UE è indebolire la Svizzera, che patisce già un Governo federale accecato dal baillame globalista e europeista, e non sa riconoscere la tragicità e la serietà della situazione in cui ci troviamo, Ticino in maniera particolare.
L’Italia, come solito, vive sopra le righe e lo fa con disarmante sconsideratezza in questo momento di grave crisi migratoria. Il suo Ministro dell’Interno Angelino Alfano è ormai travolto dallo scandalo di “Mafia capitale” legata ad appalti e lucro mafioso sui flussi migratori e i richiedenti l’asilo. Come si può pretendere che il Ministero preposto alla sicurezza e al controllo dell’immigrazione sia concentrato sulla sua missione, quando il ministro stesso è attorniato da inquisiti e collusi? Evidentemente, tutto questo sfugge a Berna che continua a considerare l’Italia un paese normale.
Diana! Il Ticino sta facendo un lavoro immane nel tenere sicura la porta sud della Confederazione, a fronte di flussi migratori in esplosione e una criminalità dilagante in Lombardia. Veniamo criticati perché chiediamo i pendenti e i precedenti penali, perché stringiamo sull’afflusso di persone straniere; ci si dimentica però che l’Italia è ormai allo sbando, con popolazione in subbuglio (anche nei Comuni di sinistra) per l’arrivo sconsiderato di profughi, oppure che oggi il Ticino e la Svizzera fanno il lavoro che si sarebbe dovuto fare in Sud Italia, ossia registrare tutti i clandestini che chiedono asilo; già, ma nei CARA italiani (centri di accoglienza per richiedenti l’asilo) gestiti dalle cooperative interessa incassare le indennità, non fare il lavoro!
Il muro ipotizzato dal Nano deve diventare sempre più una realtà, non tanto fisica quanto operativa nei controlli stretti al confine, nei respingimenti dei clandestini e nella collaborazione interforze. Dobbiamo evitare che la stazione di Chiasso diventi Milano Centrale, che il Ticino diventi un territorio insicuro e che la Svizzera resti l’unica porta aperta attorno all’Italia. Dobbiamo reagire con forza e fermezza, prima che sia troppo tardi.
Norman Gobbi