Sasso San Gottardo, 31 agosto 2024
– Fa stato il discorso orale –
Gentili signore e signori
è un onore per me rappresentare il Governo del Canton Ticino in occasione di questa manifestazione che vuole ricordare i 150 anni della nascita di una delle personalità che più hanno segnato la storia della nostra Nazione: Henri Guisan.
L’oratore e ospite principale di questo incontro – il nostro Capo dell’Esercito, Comandante di corpo Thomas Süssli a cui do il benvenuto anche a nome del Consiglio di Stato – ci parlerà in maniera più dettagliata e sicuramente più efficace rispetto alle mie parole della figura di Henri Guisan nel contesto storico e politico della Seconda Guerra Mondiale.
Di fronte all’attualità contraddistinta dai conflitti internazionali e da numerose minacce anche alla nostra sicurezza, il Capo dell’Esercito ci porterà la visione strategica della Svizzera nell’attuale difficile contesto internazionale.
Quale responsabile del Dipartimento delle istituzioni, quale membro della Fondazione Sasso San Gottardo e quale cittadino di Airolo saluto con particolare piacere questa occasione d’incontro organizzata dal Sasso San Gottardo. È il terzo “Guisan Event”.
La Fondazione Sasso San Gottardo ha voluto approfittare dell’anniversario della nascita – i 150 anni del generale Guisan – per dedicargli un monumento. È uno dei tanti simboli che ricordano Guisan e che possiamo incontrare un po’ in tutta la Svizzera, dalle vie e le piazze a lui dedicate, a rappresentazioni grafiche e artistiche: ma un monumento collocato qui sul San Gottardo riveste un’importanza iconica!
I luoghi sono di per sé neutri. L’essere umano dà invece un senso e un significato con la sua lettura del territorio. Il massiccio del San Gottardo è il cuore simbolico della Svizzera ed è il pilastro del ridotto nazionale voluto da Henri Guisan. Il San Gottardo è quindi il centro della nostra identità, della resistenza e dell’autodeterminazione svizzera.
La Fondazione Sasso San Gottardo con le sue strutture, con le sue iniziative espositive e con i suoi eventi ci ricorda chi siamo stati, ma anche chi saremo. Perché la storia della Svizzera, la storia degli svizzeri è stata fatta e continua a farsi anche qui sul San Gottardo.
Nello stesso tempo l’eredità del General Guisan va oltre le mura di queste fortificazioni alpine: risiede nel cuore di ogni svizzero che crede nei valori di libertà, indipendenza e neutralità.
Quanto fatto da Henri Guisan ci ricorda che la pace e la sicurezza non sono mai garantite, ma devono essere difese con coraggio, intelligenza e unità.
E mi vien in mente il monito che il Generale diede ai soldati svizzeri al termine della guerra nel 1945, e cito: “Il compito che vi attende non sarà facile. Vi dirò perché, tra le altre cose: in primo luogo, la gratitudine non è un sentimento duraturo, e se oggi l’opinione pubblica riconosce ancora ciò che avete fatto per mantenere il Paese libero, tale riconoscimento potrebbe presto svanire. In secondo luogo, l’immaginazione è un dono raro. La stragrande maggioranza del nostro popolo non sarà propensa a chiedersi, negli anni a venire… se il Paese potrebbe essere nuovamente minacciato, o come. Quello che abbiamo fatto… può sempre essere rifatto.”
È un impegno che mi sono assunto personalmente e che ci dobbiamo assumere ogni giorno: ricordare cosa è stato, per evitare che si presenti un’altra volta. La Svizzera deve recuperare la sua capacità di difesa, nell’interesse del Popolo e del Paese. È un nostro compito da cittadini svizzeri e liberi, per onorare il lascito del nostro Generale Henri Guisan.
Viva il San Gottardo, viva il General Guisan e il nostro Esercito di milizia, viva la Svizzera.
Vi ringrazio.
Norman Gobbi
Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento delle istituzioni