Secondo la Federazione dei funzionari di polizia nel nostro Paese servirebbero almeno 7 mila unità in più A Sud delle Alpi, però, il loro numero è tra i più alti della Confederazione
Importante crescita delle candidature femminili
«In Svizzera mancano migliaia di poliziotti. La professione va resa più attrattiva e la politica deve assicurare sufficienti risorse ». L’appello è stato lanciato a fine dicembre dalla Federazione svizzera dei funzionari di polizia (FSFP), la quale si è detta preoccupata per la motivazione e il carico di lavoro in seno alle forze dell’ordine.
Stando alle cifre della Conferenza dei comandanti delle polizie cantonali (CCPCS), all’inizio del 2022 la Svizzera poteva contare su poco più di 19.000 agenti sul campo, ossia un poliziotto ogni 447 abitanti. L’ONU, tuttavia, raccomanda a ogni Paese di dotarsi di circa un poliziotto ogni 333 abitanti. Tradotto su scala elvetica, dunque, nel nostro Paese complessivamente servirebbero 26.000 agenti, ossia 7.000 in più rispetto a oggi. E proprio da questo dato è partito l’appello della FSFP.
Ma il Ticino? Come è messo da questo punto di vista? Cifre alla mano, la situazione nel nostro cantone è più vicina alle raccomandazioni dell’ONU. Sempre stando alle cifre della CCPCS, il Ticino può infatti contare su 1.164 agenti sul campo (699 della Cantonale e 465 delle Comunali). Tenendo conto dei 351 mila abitanti del nostro cantone, il Ticino può contare su un agente ogni 301 persone. Addirittura meglio, dunque, delle raccomandazioni fornite dall’ONU.
A questo proposito, da noi interpellato, il portavoce della Polizia cantonale Renato Pizolli precisa che «l’ONU propone cifre a livello generale» e quindi, quale premessa, va evidenziato che «i problemi di sicurezza variano molto da un Paese all’altro e non possono essere affrontati semplicemente a livello numerico». Detto altrimenti, le cifre statistiche non dicono tutto. Entrando nel merito della questione, Pizolli osserva che «per quanto riguarda il Ticino l’effettivo attuale, che comprende sia agenti della Polizia cantonale sia agenti delle Polizie comunali, viene ritenuto idoneo per assicurare la sicurezza dei suoi circa 350.000 abitanti a cui si aggiungono quasi quotidianamente oltre 75.000 frontalieri nonché, in particolare in estate, migliaia di turisti».
Insomma, se ai 351.000 abitanti si aggiungessero frontalieri e turisti, la cifra raccomandata dall’ONU non verrebbe raggiunta nemmeno dal Ticino, che in Svizzera, come noto, è il Cantone con il maggior numero di agenti in rapporto al numero di abitanti.
Non a caso, alle nostre latitudini l’assemblea del sindacato OCST agenti qualche settimana fa ha votato una risoluzione per chiedere alla politica che la gendarmeria della Polizia cantonale sia dotata delle «necessarie risorse» affinché possa operare «in modo adeguato». Ma, chiediamo quindi a Pizolli, in Ticino (e in particolare nella Gendarmeria) c’è una mancanza di agenti? «La direzione della Polizia cantonale – risponde il portavoce – è da sempre attenta alle necessità delle diverse aree e si adopera costantemente per far fronte alle criticità che si possono manifestare e la Gendarmeria in questo senso non fa certo eccezione». Ad ogni modo, sottolinea Pizolli, «va comunque ricordato come il Corpo è in grado di far fronte alle necessità di sicurezza con gli effettivi che gli sono stati messi a disposizione dall’Autorità politica. Ed è evidente che ogni rinforzo che dovesse essere integrato negli effettivi andrebbe ad aumentare il già alto livello quantitativo e qualitativo delle prestazioni fornite alla cittadinanza ».
Una scelta pagante
Nel lanciare il suo appello, la FSFP aveva pure spiegato che, per rendere la professione più attrattiva, bisognerebbe tenere maggiormente conto delle richieste delle nuove generazioni, che vogliono più equilibrio fra vita professionale e privata. Ma non solo. La FSFP aveva pure spiegato di vedere di buon occhio anche una maggiore promozione delle candidature femminili. E in questo senso, anche in Ticino si stanno facendo dei passi avanti significativi. «Da alcuni anni – racconta il portavoce – anche in fase di reclutamento si è posto l’accento sulla ricerca di profili femminili. E in quest’ambito possiamo affermare che la scelta è stata pagante e dal 2013 al 2023 il numero di donne attive quali agenti della Polizia cantonale è passato da una sessantina a un centinaio». A conferma di tale tendenza, aggiunge Pizolli, «si evidenzia che circa il 30% dei candidati e delle candidate ammessi alla Scuola cantonale di Polizia 2022 (attualmente in formazione) è composto da persone di sesso femminile ».
Articolo pubblicato nell’edizione di giovedì 12 gennaio 2023 de Il Corriere del Ticino