Norman Gobbi traccia il bilancio sull’attività della Polizia cantonale
In questi giorni la Polizia cantonale sta diramando una serie di comunicati stampa per informare la popolazione su come è andato il 2021 sul fronte della sicurezza. Il Consigliere di Stato Norman Gobbi, accompagnato dal comandante della Polizia, Matteo Cocchi e dal capo della Gendarmeria, Marco Zambetti ha presentato il bilancio 2021 dell’attività del Corpo di Polizia. Per questo gli abbiamo chiesto un commento su questo bilancio. “Se guardiamo le cifre sui vari fronti (incidenti, furti, rapine, ecc.) vediamo che l’anno scorso vi è stato un aumento della casistica rispetto al 2020. Ma la spiegazione è semplice: nel 2020 lo scoppio della pandemia e il lockdown dei due mesi primaverili (marzo-aprile) hanno condizionato l’attività. In effetti, grazie al maggior controllo alle frontiere imposto dalle misure sanitarie, i reati sono decisamente diminuiti. Nel 2021 si è tornati a una sorta di normalità sotto questo profilo. È interessante osservare però che se valutiamo l’andamento sull’ultimo decennio allora constatiamo una costante diminuzione della casistica. Dal 2011 al 2021 vi è stato quasi un dimezzamento delle infrazioni al codice penale in Ticino: da 20’671 si è scesi a 12’924 casi”, afferma il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.
Un gran bel risultato che non viene sempre convenientemente messo in risalto. Comunque, quali sono stati i motivi di questa diminuzione? “L’organizzazione del Corpo, con alcune scelte strategiche vincenti e la costante ricerca di anticipare i fenomeni e le sfide che la Polizia deve affrontare nella nostra società. Se parliamo di organizzazione dobbiamo citare la riorganizzazione della Gendarmeria, nel senso di un ritorno marcato su tutto il territorio cantonale. I poliziotti devono essere al fronte. Devono essere pronti all’intervento. D’altro canto aver creato la CECAL, centrale cantonale d’allarme, sotto il cui tetto operano tutti gli enti di primo intervento, ci ha permesso di ottimizzare l’interventistica. Con una velocizzazione della presa a carico degli eventi, anche grazie a nuovi supporti informatici. L’aumento di 50 unità ha portato la Polizia cantonale ad avere un giusto dimensionamento. Spesso viene criticato questo potenziamento, ma non dimentichiamo che in Ticino oltre alla sua popolazione composta di 350 mila abitanti vi sono costantemente anche più di 70 mila lavoratori frontalieri e spesso almeno 100 mila turisti. Il nostro Cantone può quindi tranquillamente essere considerato un Cantone da mezzo milione di “abitanti”. Se vogliamo trovare altri motivi per cui è migliorata la sicurezza in Ticino posso citare anche una sempre migliore collaborazione con le Polizie comunali, il cui ruolo nelle attività di prossimità è diventato essenziale nell’insieme dell’azione di contrasto alla criminalità. Sul fronte della sicurezza un messaggio però è importante: non bisogna mai abbassare la guardia!”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.