Uno sconto medio pari al 5% per tutti i detentori di automobili in Ticino
Questa settimana, prima della pausa estiva, in Consiglio di Stato abbiamo definitivamente deciso di restituire cinque milioni di franchi ai cittadini ticinesi, in questo caso i detentori di automobili. Non mi sono vestito da San Nicolao in piena estate per un anticipo dei regali di Natale: la decisione è frutto di una discussione durata qualche mese e che ha preso avvio su mia iniziativa.
Procediamo con ordine: nel mese di gennaio di quest’anno la Camera di diritto tributario del Tribunale d’appello ha parzialmente accolto i ricorsi inoltrati da tre cittadini che contestavano l’aumento dell’imposta di circolazione per il 2017.
L’Autorità giudiziaria ha stabilito che il margine di apprezzamento che l’attuale legge lascia al Governo fosse troppo alto: l’aumento massimo che potevamo accordare – applicato in virtù del principio della neutralità finanziaria sancito dalla legge – era al massimo del 10%.
Come restituire?
A questo punto dopo aver riflettuto con i miei collaboratori, proposi ai colleghi di Governo di valutare la possibilità di restituire a tutti i ticinesi – e non solo ai ricorrenti – gli importi pagati in eccesso per le imposte di circolazione del 2017 e del 2018. Ancora una volta la legge che stabilisce il calcolo dell’imposta di circolazione – entrata in vigore nel 2009 – nella quale viene sancito il rispetto della neutralità finanziaria, si rivela poco gestibile sul medio lungo termine. E proprio per questo motivo, già nel 2016 ho promosso un incontro con i principali attori coinvolti in questo contesto per trovare una soluzione meno variabile.
Ma torniamo ai nostri giorni: la mia proposta di rimborso una tantum è stata vagliata attentamente in Governo, e mercoledì siamo giunti ad una soluzione soddisfacente ma soprattutto duratura. Nel concreto abbiamo deciso di inserire contabilmente cinque milioni in meno di incassi nel Preventivo per il prossimo anno – ovvero da 112.5 siamo passati a 107. 5 milioni. La mia intenzione è quella di ridistribuire questo importo a tutti i possessori di un veicolo, concedendo in media uno sconto del 5% sulla fattura del 2019; le modalità di restituzione verranno comunque definite in seguito.
Una soluzione duratura
Mi hanno chiesto se sia soddisfatto di questa decisione e lo posso confermare “sì, lo sono”. È una misura solida anche dal punto di vista legale che non dovrebbe creare confusione sulle modalità di rimborso. In effetti si è voluto evitare di creare difficoltà procedurali nonché un aumento degli oneri amministrativi: pensiamo ad esempio a quei casi di persone che tra il 2017 e il 2018 hanno deciso di sostituire il proprio autoveicolo, oppure gli autoveicoli dismessi o che han cambiato di detentore.
Il mio obiettivo era quello di mettere al primo posto i cittadini che per anni sono stati vittima di un sistema di calcolo basato sul sistema “bonus-malus” che non faceva altro che creare instabilità. In futuro voglio offrire un’imposta di circolazione ponderata e basata su criteri più stabili. Prossimamente faremo di più anche in questa direzione: il mio Dipartimento proporrà un nuovo sistema di calcolo. I tecnici sono al lavoro per vagliare tutte le possibilità – anche quelle basate sul valore delle emissioni – in modo che il Governo abbia tutti gli elementi sui quali esprimersi.
Vicini ai cittadini
In conclusione, a costo di sembrare ridondante, tengo a sottolineare per un’ultima volta la mia soddisfazione: è questo il bello della politica e del mio mestiere. A volte le proposte più eclatanti – come poteva sembrare la mia iniziativa di restituire a tutti e non solo ai ricorrenti il saldo pagato in eccesso – consentono di aprire il dibattito – come avvenuto in Governo – e di trovare soluzioni condivise, realizzabili e durature. Alla fine quello che più conta è prendere decisioni che tengano conto in particolar modo dei bisogni e delle esigenze dei nostri cittadini.