In aumento nel 2023: 1’190 contro i 781 dell’anno prima; colpiti in particolare abitazioni, esercizi pubblici e negozi
Nel 2023 anche in Ticino, come in Svizzera e nei Grigioni, si è registrato un aumento dei reati contro il patrimonio. In cifre assolute si è invece registrato un calo delle chiamate in entrata giunte alla Centrale comune di allarme (CECAL): 230’343 contro le 266’318 del 2021. È quanto si legge nel comunicato odierno della polizia cantonale. In diminuzione anche le richieste di intervento dei pompieri. Sostanzialmente stabili invece gli interventi per il disagio familiare (+6%), sono stati per esempio ordinati 60 allontanamenti (-24%), e il numero di incidenti (2’965 lo scorso anno, 3’931 nel 2022) con 184 feriti gravi (+1%).
Capitolo fenomeni criminali, si legge, “il ritardo accumulato nel 2022 nella registrazione dei rapporti trasmessi alle autorità giudiziarie, dovuto al passaggio al nuovo sistema gestionale di polizia, è stato colmato. Questa situazione ha ancora avuto alcune ripercussioni sulla Statistica criminale di polizia. Infatti, i dati ne hanno ancora risentito e le indicazioni per il Ticino, in particolare per i furti, non riflettono le cifre reali riscontrate. In base agli avvenimenti segnalati e registrati è comunque possibile fornire delle indicazioni precise legate all’attività operativa”.
A livello di furti, si è registrato un sensibile aumento di quelli con scasso passati dai 781 del 2022 ai 1’190 (colpiti in particolare abitazioni, esercizi pubblici e negozi) del 2023. Una cifra molto vicina a quella segnalata nel 2019, ossia prima della pandemia, ma ad ogni modo inferiore alla media degli ultimi 12 anni. Per quanto riguarda le rapine, sono state segnalate 34 infrazioni (numero stabile). In quasi la metà dei casi, le persone coinvolte (imputati e vittime) erano minorenni. Sul punto “furti”, il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha voluto sottolineare in conferenza stampa, l’origine degli autori. Nella maggior parte dei casi si tratta di richiedenti l’asilo provenienti da Marocco, Algeria, Tunisia e Libia.
In relazione ai reati digitali si registra un aumento, sono passati dai 381 del 2022 ai 408 del 2023 (+7%). In particolare, gli incrementi maggiori si registrano per l’acquisizione illecita di dati (34 nel 2022, 44 nel 2023) e l’accesso indebito a un sistema per l’elaborazione dei dati (da 6 a 11). In controtendenza le truffe passate dalle 122 del 2022 alle 113 del 2023.
Per quanto riguarda l’organizzazione della polizia cantonale, il comandante Matteo Cocchi ha sottolineato come nei prossimi anni a causa dei mutamenti della criminalità, saranno integrate funzioni specialistiche. Particolare importanza avrà anche il progresso tecnologico con la messa in rete di informazioni e la coordinazione interdisciplinare tra e all’interno delle forze di polizia a livello locale, cantonale e federale.
Da www.rsi.ch/info
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Registrato un sensibile aumento dei furti in Ticino nel 2023
Il bilancio dell’attività della Polizia cantonale riporta cifre vicine al periodo pre pandemico, ma inferiori rispetto alla media degli ultimi 12 anni
Il 2023 ha visto un sensibile aumento dei reati contro il patrimonio, in particolare per quanto riguarda i furti. È quanto emerge dal bilancio dell’attività della Polizia cantonale nel 2023 presentato oggi, 25 marzo, dal direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi e dal comandante Matteo Cocchi. I furti con scasso sono passati dai 781 del 2022 ai 1’190 dello scorso anno, coinvolgendo in particolare abitazioni, esercizi pubblici e negozi: il dato è molto vicino a quello registrato in periodo prepandemico (1’255 nel 2019) ma ancora di molto inferiore alla media degli ultimi 12 anni, come sottolineato in conferenza stampa dal consigliere di Stato Norman Gobbi.
Ancora maggiore l’incremento dei furti nei veicoli e dei taccheggi, mentre i furti senza scasso sono aumentati in modo meno sensibile. C’è da aggiungere, come precisa il comunicato odierno, che sulla Statistica criminale di polizia ha inciso il ritardo accumulato nel 2022 nella registrazione dei rapporti trasmessi alle autorità giudiziarie, dovuto al passaggio al nuovo sistema gestionale di polizia, che è stato colmato nel corso dell’anno da poco trascorso. Una situazione tale per la quale le indicazioni per il Ticino non riflettono le cifre reali riscontrate in base agli avvenimenti segnalati e registrati.
Per quanto riguarda gli autori dei furti, così come si riscontra in altri Cantoni e in altri Paesi, si tratta in un numero sempre maggiore di casi di richiedenti l’asilo provenienti dagli Stati del Maghreb come Marocco, Algeria, Tunisia, Libia. Un fenomeno che la Polizia cantonale è riuscita a tenere sotto controllo.
Stabile il numero di rapine, in tutto 34 nel 2023 contro le 39 dell’anno precedente: nella metà dei casi a essere coinvolti, sia come imputati sia come vittime, sono stati minorenni: in quasi il 75% dei casi si è potuto risalire ai responsabili, effettuando arresti o emanando ordini di arresto nazionali e/o internazionali. Questo risultato è stato raggiunto anche grazie alla collaborazione con gli altri Cantoni e con fedpol, come pure con le autorità estere, in particolare italiane.
Aumentano del 7% anche i reati digitali, passati dai 381 del 2022 ai 408 del 2023 (+7%), in particolare i casi di acquisizione illecita di dati (34 nel 2022, 44 nel 2023) e di accesso indebito a un sistema per l’elaborazione degli stessi (da 6 a 11): reati come il phishing, l’abuso di sistemi di pagamento online o l’abuso dell’identità di terzi per scopi fraudolenti che rientrano nella categoria del cybercrimine economico. Calano invece le truffe, passate dalle 122 del 2022 alle 113 del 2023.
Per quanto riguarda le chiamate in entrata giunte alla Centrale comune d’allarme (Cecal) della Polizia cantonale, il 2023 ha visto una diminuzione delle cifre, con 230’343 richieste di intervento rispetto alle 266’318 del 2021. Gli interventi per disagi in famiglia sono rimasti stabili in rapporto agli ultimi anni, con 1’037 interventi per disagio familiare (+6%), di cui 175 per reati d’ufficio fra coniugi o partner (-14%). A protezione delle vittime sono stati ordinati 60 allontanamenti (-24%). Stabile il numero di incidenti: 3’965 rispetto ai 3’931 del 2022. Di questi 3’289 con soli danni (+2%), 485 con feriti leggeri (-1%) e 184 con feriti gravi (+1%). Le chiamate per richieste d’intervento dei pompieri, che dall’1 aprile 2020 giungono direttamente alla Cecal hanno invece raggiunto quota 11’577 (12’470 nel 2022).
Da parte sua il comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi ha sottolineato che “i mutamenti nei modi e nell’estensione di molte fattispecie criminali, impattano anche sull’organizzazione e l’attività di polizia. In un contesto di risorse finanziarie limitate, l’affinamento dell’organizzazione e l’adattabilità dei processi del Corpo saranno aspetti rilevanti nei prossimi anni”. Considerazioni dalle quali, come recita il comunicato odierno, “nasce la centralità del contrasto da un lato dei reati contro il patrimonio, che vanno a intaccare il sentimento di sicurezza della popolazione, mentre dall’altro dei reati economico-finanziari e delle misure patrimoniali intese a recuperare le ingenti somme sottratte dai criminali a detrimento dell’economia e delle risorse dello Stato”.
Un contrasto, quello ai fenomeni criminali emergenti, per la cui incisività in futuro saranno importanti il progresso tecnologico con la messa in rete delle informazioni, la coordinazione e la collaborazione interdisciplinare tra e all’interno delle forze di polizia, a livello locale, cantonale e federale, e i settori dello Stato competenti. In quest’ambito sono già state poste le basi per una maggiore collaborazione a livello svizzero grazie a progetti intercantonali, in particolare a livello informatico.
Particolare rilievo assumerà nei prossimi anni la definizione delle basi legali e la creazione di una piattaforma, che dovrà permettere lo scambio automatico di importanti informazioni di polizia a livello svizzero. Progetto affidato alla Confederazione e ai Cantoni “con l’obiettivo di incrementare la lotta alla criminalità che, sempre più spesso, coinvolge ampie parti del territorio, non conosce limitazioni legali, dispone di ingenti somme di denaro ed è tecnologicamente all’avanguardia” ha rilevato il Comandante. La polarizzazione e la frammentazione sociale, derivante dall’attuale situazione economica, vanno di pari passo con il rischio di derive violente, come quella domestica e giovanile, e con l’incremento della criminalità. Anche in questo settore la Polizia cantonale si è attivata con la creazione del Centro Competenza Violenza (Ccv) per meglio coordinare, internamente ed esternamente, le differenti attività che vanno dalla prevenzione fino alla repressione.
Da www.laregione.ch
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Nel 2023 più furti con scasso e reati digitali, ma meno chiamate alla CECAL
Gli sfavorevoli cambiamenti socio-economici indotti dai conflitti fra Stati, le sfide climatiche, le conseguenze legate ai flussi di migranti, le problematiche relative alle fragilità della rete impattano sulle attività di polizia e sulla tipologia di crimini commessi in Ticino. Ad aumentare nel 2023 sono infatti stati in particolare i reati contro il patrimonio, a testimonianza di come il nostro Cantone, e la Svizzera in generale, sia di nuovo nel mirino dei ladri, vista la sua situazione di sostanziale benessere. In particolare per i furti con scasso i dati sono simili alla situazione pre pandemia. In questo contesto, con risorse finanziarie limitate, l’affinamento dell’organizzazione e l’adattabilità del Corpo saranno quindi aspetti rilevanti nei prossimi anni per contrastare la criminalità. Il bilancio dell’attività dello scorso anno della Polizia cantonale è stato presentato oggi a Bellinzona, nel corso di una conferenza stampa, dal Consigliere di Stato Norman Gobbi e dal Comandante Matteo Cocchi.
L’anno con meno chiamate in entrata
Come si apprende dal comunicato diffuso dalla Polizia, il 2023 ha registrato in cifre assolute una diminuzione delle chiamate in entrata giunte alla Centrale comune d’allarme (CECAL) della Polizia cantonale. Sono state infatti 230’343 rispetto alle 266’318 del 2021. Le chiamate per richieste d’intervento dei pompieri, che dal 1. aprile 2020 giungono direttamente alla Centrale comune d’allarme (CECAL), hanno invece raggiunto quota 11’577 (12’470 nel 2022). Gli interventi per disagi in famiglia sono rimasti stabili in rapporto agli ultimi anni. Il 2023 si è chiuso con 1’037 interventi per disagio famigliare (+ 6%), di cui 175 per reati d’ufficio fra coniugi o partner (art. 55a CP, -14%). A protezione delle vittime sono stati ordinati 60 allontanamenti (-24%). Si registra una sostanziale stabilità nel numero di incidenti: 3’965 rispetto ai 3’931 del 2022. Di questi 3’289 con soli danni (+2%), 485 con feriti leggeri (-1%) e 184 con feriti gravi (+1%).
Sensibile aumento dei furti con scasso
Per quanto riguarda i fenomeni criminali, il ritardo accumulato nel 2022 nella registrazione dei rapporti trasmessi alle autorità giudiziarie, dovuto al passaggio al nuovo sistema gestionale di polizia, è stato colmato. Questa situazione ha ancora avuto alcune ripercussioni sulla Statistica criminale di polizia. Infatti, i dati ne hanno ancora risentito e le indicazioni per il Ticino, in particolare per i furti, non riflettono le cifre reali riscontrate. In base agli avvenimenti segnalati e registrati è comunque possibile fornire delle indicazioni precise legate all’attività operativa. A livello di furti lo scorso anno ha fatto registrare un sensibile aumento di quelli con scasso passati dai 781 del 2022 ai 1’190 (colpite in particolare abitazioni, esercizi pubblici e negozi) del 2023. Cifra quest’ultima molto vicina ai 1’255 che si contavano nel 2019 in periodo pre pandemico, ma ancora di molto inferiore alla media degli ultimi 12 anni. Un incremento ancora maggiore è stato invece censito per i furti perpetrati nei veicoli e per i taccheggi. Minore infine l’incremento dei furti senza scasso.
Stabile in numero delle rapine
Al capitolo rapine, riferisce sempre la Polizia cantonale, le 34 infrazioni registrate, fanno stato di una sostanziale stabilità (39 nel 2022). Quasi la metà dei casi vedono coinvolti minorenni, sia come imputati sia come vittime. In quasi il 75% degli episodi, con un buon tasso di risoluzione, si è potuto risalire ai responsabili, effettuando arresti o emanando ordini di arresto nazionali e/o internazionali. Questo risultato è stato raggiunto anche grazie alla collaborazione con gli altri Cantoni e con fedpol, come pure con le autorità estere, in particolare italiane.
Aumentano anche i reati digitali
In relazione ai reati digitali si registra un aumento degli stessi, passati dai 381 del 2022 ai 408 del 2023 (+7%). In particolare gli incrementi maggiori si registrano per l’acquisizione illecita di dati (34 nel 2022, 44 nel 2023) e l’accesso indebito a un sistema per l’elaborazione dei dati (da 6 a 11). In controtendenza le truffe passate dalle 122 del 2022 alle 113 del 2023. La quota maggiore appartiene dunque alla categoria della cibercriminalità economica legata in particolare ai casi di phishing, ai reati di abuso di sistemi di pagamento online o all’abuso d’identità di terzi per scopi fraudolenti.
Nel corso della conferenza stampa, si legge ancora nel comunicato, il Direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi si è in particolare soffermato sull’aumento dei furti, con riferimento agli autori. Infatti, così come si riscontra in altri Cantoni e in altri Paesi, sempre di più si tratta di richiedenti l’asilo provenienti dagli Stati del Maghreb (Marocco, Algeria, Tunisia, Libia). Un fenomeno che la Polizia cantonale è riuscita a tenere sotto controllo. Il Consigliere di Stato ha però pure inserito l’incremento dei furti in un arco temporale più ampio, sottolineando come rispetto alla media degli ultimi 12 anni il dato è ancora decisamente inferiore. Ha commentato poi positivamente la sostanziale stabilità dei dati che riguardano altre attività della Polizia cantonale: violenza domestica, incidenti, rapine.
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