Da www.mattinonline.ch
A Lugano, ma anche altrove, l’allestimento delle liste elettorali è stato caratterizzato da litigi e diatribe in praticamente tutti i partiti, chi più chi meno.
Un altro aspetto critico emerso in queste settimane è stata la difficoltà, e anche qui il problema sembra essere trasversale ai partiti, di reperire persone interessate a candidarsi, tanto che il deputato Massimiliano Robbiani ha recentemente proposto di ridurre il numero di consiglieri comunali quale soluzione al problema.
Questa litigiosità fra i partiti e l’apparente mancanza di interesse della popolazione a impegnarsi in politica sono solo un caso di queste elezioni o sono invece il segno di un malessere più profondo? Ne abbiamo parlato con il Consigliere di Stato Norman Gobbi, a cui abbiamo anche chiesto quale importanza hanno queste elezioni per il canton Ticino, al di là dei temi e delle problematiche che toccano i singoli comuni.
Signor Gobbi, la presentazione delle liste, in diversi comuni, è coincisa con litigi e diatribe attorno ai candidati da presentare alle elezioni comunali. Si tratta di un caso o è invece il segno di un malessere più profondo?
Anch’io ho potuto osservare, da esterno, le discussioni avvenute in alcuni Comuni, Lugano in primis, e all’interno di alcuni partiti al momento della scelta dei candidati. Non so se vi sia stato anche un elemento di spettacolarizzazione da parte dei media su alcune decisioni adottate dalle sezioni di partito. Mi auguro che al di là di questi problemi interni a prevalere vi sia sempre e comunque il bene per il Comune, l’istituzione più vicina e più importante per i cittadini. Comuni che hanno bisogno gente motivata, responsabile e cosciente del ruolo che avrà nei cambiamenti da apportare per il buon funzionamento degli enti locali.
Difficoltà a trovare persone disposte a candidarsi: una situazione che viviamo ormai da alcuni quadrienni in una forma più o meno marcata, in questo e quel partito. Teme per il futuro democratico dei Comuni?
Per il momento sono ancora positivo sul futuro dei Comuni e sulla possibilità di trovare sempre gente motivata a portarne avanti le sorti. Dico questo pensando che in lista per i Municipi e per i Consigli comunali ci sono globalmente ancora migliaia di persone. In Ticino il ruolo di chi governa i Comuni andrà mutando nei prossimi anni, tenuto conto delle riforme che si stanno portando avanti. L’obiettivo è di rendere sempre più centrale il Comune. Se ciò avverrà, anche l’interesse di persone con capacità e visioni a favore dei cittadini dovrebbe necessariamente crescere.
Queste elezioni che importanza rivestono per il Ticino e in particolare per i rapporti tra Comuni e Cantone?
Come detto nella precedente risposta, siamo in una fase di revisione dei compiti tra Cantone e Comuni, nonché di un nuovo assetto funzionale del Comune stesso. I futuri politici chiamati a guidare i Comuni dovranno continuare questo dialogo – che personalmente vorrei sempre più intenso e sempre più costruttivo – con il Cantone, sempre con l’obiettivo di migliorare i servizi e le risposte ai bisogni di tutti i cittadini. Per questo sono elezioni molto importanti, come tutte le elezioni, per il futuro del nostro Cantone.
E per la Lega dei Ticinesi?
Si tratta di un momento privilegiato di confronto con la gente. Il nostro movimento predilige il contatto diretto, soluzioni concrete. Operando in un ambito più ristretto come quello comunale spero che si riesca a intercettare le aspirazioni e la fiducia degli elettori. Occorre però darsi da fare, perché niente ci verrà regalato a prescindere…
In molti Comuni la Lega si presenta congiunta con l’UDC: è una conferma di un percorso parallelo – non ugualitario – che io reputo fruttuoso nell’ottica di far crescere le nostre comunità locali e di riflesso anche tutto il Cantone. Lega e UDC hanno valori comuni, ma anche progetti e visioni differenziate. L’unione di queste due forze politiche potrà, come detto, migliorare il benessere dei nostri concittadini.