Comunicato stampa del Consiglio di Stato |
Quest’oggi è stato presentato a Bellinzona dal Presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli e dal Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi – accompagnati dal Delegato cantonale all’integrazione Attilio Cometta – il “Programma di integrazione cantonale” per il quadriennio 2018-2021 approvato dal Consiglio di Stato la scorsa settimana. Durante la conferenza stampa la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (RSI) ha pure illustrato la nuova applicazione per smartphone «together».
La Legge federale sugli stranieri definisce che la promozione all’integrazione è un compito da adempiere da parte dei tre livelli istituzionali (Confederazione, Cantone e Comuni) in modo da “creare le condizioni quadro favorevoli alla parità di opportunità e alla partecipazione della popolazione straniera alla vita pubblica”. Dal 1° gennaio 2014, la Confederazione e i Cantoni attuano le misure specifiche di promozione dell’integrazione nell’ambito di programmi d’integrazione cantonali (PIC) quadriennali. I PIC si fondano su 12 obiettivi strategici fissati dalla Confederazione nei tre pilastri (informazione e consulenza, formazione e lavoro, comunicazione e integrazione sociale).
Dal bilancio intermedio della Confederazione sull’attuazione del PIC per il quadriennio 2014-2017 è emerso che vi sono ancora dei cantieri aperti sui quali lavorare come una maggiore apertura della società civile nel confronto dei migranti, una crescente responsabilità di Città e Comuni negli ambiti fondamentali per l’integrazione come la scuola e l’aiuto sociale e l’integrazione precoce di persone nell’ambito dell’asilo. Sulla base di queste considerazioni, il 25 gennaio 2017 il Consiglio federale ha deciso di continuare con l’attuazione dei PIC approvandone le basi e valorizzando le esperienze maturate durante la prima fase al fine di rafforzare l’integrazione dei migranti in Svizzera. In questo senso ha deciso di elaborare il nuovo Programma di consolidamento per il quadriennio 2018-2021. Sono dunque stati mantenuti gli otto ambiti di promozione, ovvero: l’informazione ai nuovi arrivati, la consulenza, la tutela della discriminazione, lingua e formazione, il sostegno alla prima infanzia, il lavoro, l’interpretariato e la mediazione interculturali e, infine, il vivere insieme.
Il PIC 2 ha il ruolo di incoraggiare in particolare le strutture ordinarie – nell’ambito dell’istruzione, della formazione, del mercato del lavoro, della sanità e socialità, e i Comuni – affinché nel limite delle loro possibilità, inseriscano le attività specifiche per l’integrazione degli stranieri nei loro compiti. In particolare ai Comuni spetta un’importante responsabilità quali promotori della prima informazione e dell’accoglienza sul proprio territorio. Inoltre, con il PIC 2, si intende rafforzare l’accoglienza e l’apprendimento precoce della lingua nonché la formazione professionale per i nuovi arrivati. Così facendo si cercherà di ottenere una rapida integrazione e dunque un vantaggio in diversi campi come quello sociale ed economico.
Il Direttore del Dipartimento delle istituzioni ha ricordato, al termine del momento informativo, che l’integrazione è uno degli strumenti più efficaci a disposizione delle Autorità cantonali per contrastare la radicalizzazione e prevenire la minaccia terroristica. In questo senso ha ricordato che il Dipartimento sta valutando la creazione di un Portale di prevenzione contro le radicalizzazioni e gli estremisti violenti in collaborazione con il Centro intercantonale d’informazione sulle credenze di Ginevra.