Il Gran Consiglio è con India. Critiche al Cantone. E Gobbi non ci sta.

Il Gran Consiglio è con India. Critiche al Cantone. E Gobbi non ci sta.

(…)

‘Come parlamento correte dei rischi’
Tutte ‘accuse’ che il direttore del Di Norman Gobbi ha, di fatto, rispedito al mittente, chiarendo altresì ruoli e competenze. «Restare in Ticino per un lungo periodo, in virtù dell’effetto sospensivo dei vari iter ricorsuali – ha poi scandito –, non conferisce a priori un diritto a ottenere un permesso. Infatti, il tempo trascorso non è un motivo sufficiente per annullare le decisioni e le sentenze negative emanate dalle autorità. Leggi e giurisprudenza che siamo chiamati ad applicare, nel bene come nel male». Quanto ai casi, diversi, «ottengono comunque ascolto». Mentre le statistiche «vanno prese con le pinze». Insomma, ha insistito, «l’approccio è quello di applicare leggi, regolamenti e giurisprudenza sia per l’autorità cantonale che federale. Dire che siamo restrittivi, quando il Canton Ticino è il quinto in assoluto per percentuali di stranieri residenti dietro Ginevra, Basilea Città, Vaud e Zugo e davanti a Zurigo, forse richiederebbe un po’ di moderazione». Gobbi non ha mancato poi di ‘ammonire’ il parlamento: «Non so che effetto potrà avere questo appello, il rischio che correte, però, è quello di politicizzare i casi, e di caricarvi di un compito che non è vostro e nemmeno del Consiglio di Stato, bensì dell’amministrazione».

Articolo pubblicato nell’edizione di venerdì 28 gennaio 2022 de La Regione