Dal Mattino della domenica l La misura ha permesso di vietare l’entrata in Ticino a 33 potenziali criminali
33. È questo il numero di criminali a cui nell’ultimo anno è stato negato il permesso di soggiorno per venire a vivere o a lavorare nel nostro Cantone. Tra queste persone figurano persone condannate per reati quali appropriazione indebita, omicidio, rapina, detenzione illegale di armi e munizioni nonché “distruzione di cadavere continuato”. Leggendo quest’ultimo termine mi sono chiesto a cosa si riferisse. Sono andato a verificare. Questa persona a cui abbiamo negato il permesso di entrata in passato aveva strangolato un anziano di 90 anni e in seguito aveva dato fuoco al suo cadavere! Non propriamente reati lievi, quindi, che permettono di comprendere l’importanza della misura straordinaria concernente l’obbligo di presentazione dell’estratto del casellario giudiziale per il rilascio e il rinnovo dei permessi di dimora B e per frontalieri G.
Una misura pienamente sostenuta dai cittadini in particolare attraverso le 12’192 raccolte mediante la petizione promossa dalla Lega dei Ticinesi, da sempre in prima linea per difendere la sicurezza del nostro Cantone e di tutta la popolazione.
Più sicurezza sul nostro territorio! È questo il risultato che abbiamo ottenuto grazie all’introduzione di questa misura straordinaria. Un provvedimento che ha fatto discutere, soprattutto oltre confine, ma che si è rivelato molto efficace. Un’efficacia riconosciuta da tutto il Governo, che ha deciso di mantenere questa misura in vigore, incaricando il Dipartimento delle istituzioni da me diretto di approfondire possibili misure alternative che consentano di ottenere analoghi risultati. Una misura, tengo a sottolineare, di sicurezza e di ordine pubblico, non economica, come qualcuno ha voluto far credere. Inoltre, non si tratta assolutamente di un atto discriminatorio, come dimostrano i dati statistici riferiti al primo anno della sua applicazione. Su un totale di 17’468 domande esaminate dall’Autorità cantonale, 17’276 hanno portato infatti al rilascio o al rinnovo del permesso. Insomma, come ho sempre ripetuto: chi non ha nulla da nascondere non ha nulla da temere! Proprio per questo motivo la misura ha trovato pure la comprensione da parte dei cittadini stranieri che vogliono lavorare o dimorare onestamente sul nostro territorio.
Il mantenimento della richiesta dell’estratto del casellario giudiziale è da salutare positivamente, poiché permetterà di continuare a salvaguardare la sicurezza del Ticino e dei Ticinesi. I fatti ci dicono che la conoscenza approfondita di una persona che vuole entrare nel nostro Paese è di vitale importanza per tutelarci anche di fronte a fenomeni gravi e preoccupanti come ad esempio il crimine organizzato oppure le attività terroristiche; fenomeni che oggi purtroppo possono toccare da vicino anche la Svizzera. Il concetto è molto semplice: chi farebbe entrare a vivere nella propria casa una persona senza conoscere meglio il suo vissuto? Credo proprio nessuno. E questo non per una chiusura tout court, come indicano i soliti fautori del “buonismo” a tutti costi, che a livello pratico non consente però di trovare delle soluzioni concrete ai problemi ai quali siamo confrontati. Fin dal mio primo giorno in Consiglio di Stato ho messo la sicurezza al centro del mio operato; un obiettivo che continuerò a perseguire anche in futuro. Perché la sicurezza, oltre ad essere un bene primario, rappresenta un valore fondamentale del nostro Paese. Un valore che lo Stato è chiamato a garantire ogni giorno, anche attraverso decisioni come quella da me presa nell’aprile 2015. Una decisione efficace, un atto dovuto nei confronti di tutti i cittadini!
Norman Gobbi