Dei 17 Comuni aggregandi solo Sant’Antonino prevede per il 2015 un avanzo di esercizio. Son Comuni a tinte rosse quelli che si apprestano ad unirsi. Il 2015 del Bellinzonese sarà caratterizzato dalla parola «disavanzo» in praticamente tutti e 17 gli enti locali (quelli del Distretto, meno Isone, con l’aggiunta di Claro). A livello finanziario il biglietto da visita in vista dell’aggregazione – stando esclusivamente ai preventivi per l’anno alle porte elaborati dai Municipi all’indirizzo dei rispettivi Legislativi che li voteranno entro Natale – non è dei migliori. A detta delle autorità i cittadini (che fra un anno si esprimeranno in votazione consultiva) non devono preoccuparsi, ma a breve-medio termine il trend non è destinato a cambiare. L’unica isola felice è Sant’Antonino: avanzo di 181 mila franchi e moltiplicatore fisso al 65% (il più basso nel Sopraceneri dopo Bedretto e Dalpe). Un risultato reso possibile grazie soprattutto all’insediamento di nuove ditte nella zona industriale.
Quell’area per aziende ed industrie che Bellinzona (centro per antonomasia dell’amministrazione cantonale e delle ex regie federali, Officine FFS in primis) non ha e che Giubiasco ha solo parzialmente sfruttato. Ecco dunque che i due poli del futuro ente locale unico prevedono di chiudere il 2015 con un disavanzo importante: 1,85 milioni di franchi per la Città (con tasso fiscale stabile al 95%) e 1,4 milioni per il Borgo (con proposta di portare il moltiplicatore dall’85 al 90%). Se la Turrita spera di equilibrare le finanze in poco tempo, a Giubiasco la tendenza negativa è confermata pure per i prossimi anni. Il periodo delle vacche grasse, insomma, è ormai solo un ricordo. I conti 2015 piangono pure ad Arbedo-Castione (disavanzo di 165 mila franchi, con moltiplicatore invariato all’87%), Sementina (-106 mila, 90%), Monte Carasso (-454 mila, con il tasso che dovrebbe passare dall’87 al 90 per cento), Lumino (-176 mila, 90%), Camorino (-1,1 milioni, moltiplicatore forse dall’80 al 90%), Cadenazzo (-193 mila, tasso stabile all’85%), Gudo (-115 mila, 100%), Preonzo (-353 mila al 100%), Gorduno (-243 mila al 100%) e Claro (-396 mila, 100%). Se la cavano Pianezzo (disavanzo contenuto di 60 mila franchi all’85%) e Sant’Antonio (conti praticamente in pareggio, tasso fisso al 95%). Non ci sono ancora noti i conti di Gnosca e Moleno, che dovrebbero chiudere in rosso.