Da Liberatv.ch l L’editorialista della Sonntagszeitung elogia la scelta popolare: “Una scelta coraggiosa e all’avanguardia. Pensiamo a come sarebbe se anche gli altri Paesi facessero lo stesso” Bettina Weber: “Invece di descrivere il Ticino come un cantone intollerante o addirittura razzista, bisogna congratularsi con i ticinesi per il loro coraggio”
L’editorialista della Sonntagszeitung Bettina Weber ha scritto oggi sul domenicale un elogio dl divieto del burqa che non passerà inosservato. E che si allinea del resto con la posizione espressa nel suo discorso ufficiale dal presidente del Festival del film Marco Solari. Basta con ‘ste accuse di xenofobia a una popolazione che ha deciso di vietare la dissimulazione del volto.
Ecco i passaggi più significativi dell’editoriale di Bettina Weber.
“Invece di descrivere il Ticino come un cantone intollerante o addirittura razzista, bisogna congratularsi con i ticinesi per il loro coraggio. Si può anche dire che sono all’avanguardia. E pensare a come sarebbe se tutta l’Europa seguisse l’esempio del Ticino, e come sarebbe se tutti i paesi occidentali lo facessero. Se i loro governi dicessero, educatamente ma con fermezza, ai turisti e ai residenti arabi: noi non tolleriamo che le donne siano spersonalizzate, non tolleriamo che camminino come fantasmi neri, senza un volto riconoscibile, per le nostre strade. Perché questo è in contrasto con i nostri valori. Il mondo occidentale dovrebbe dunque dire: consideriamo la vostra apartheid nei confronti delle donne altrettanto intollerabile e inaccettabile come la segregazione razziale in Sud Africa. Non possiamo vietare alle donne di portare il burqa nel vostro paese ma possiamo vietarlo quando venite da noi. Sarebbe un potente segnale importante. Un segnale di umanità e di solidarietà. Un segnale a tutte le donne. Il piccolo Ticino ha dato questo segnale. Grazie”.