Da www.cdt.ch
La reazione del presidente del Consiglio di Stato alle decisioni prese dal Consiglio federale
Per una reazione sul fronte ticinese, abbiamo contattato il presidente del Consiglio di Stato, Norman Gobbi. «Abbiamo preso atto delle decisioni del Consiglio federale. Purtroppo abbiamo però dovuto constatare come, nonostante i Cantoni abbiano risposto presente, adottando ognuno le proprie misure – e ricordo che il Ticino ha sempre imposto misure più restrittive rispetto a quelle nazionali o di altre regioni -, la Confederazione abbia comunque deciso di passare sopra ai Cantoni stessi, imponendo nuovi provvedimenti validi per tutto il territorio. A nulla sono valse le criticità espresse, in fase di consultazione, dai Cantoni stessi, criticità su forma e sostanza delle misure proposte. Misure che in buona parte combaciano con quelle adottate in Ticino, salvo quelle che portano a ulteriormente limitare gli orari di chiusura degli esercizi pubblici e a impedire l’apertura di varie attività la domenica. Questo è un aspetto disorientante, per la popolazione: da una parte si impongono decisioni all’insieme del Paese, dall’altra non si decreta lo stato di situazione straordinaria, che permetterebbe a questo punto di avere una condotta molto più chiara rispetto a una situazione ibrida come quella di oggi, con la Confederazione che ordina dei provvedimenti, con i Cantoni che ne ordinano altri. Non dobbiamo dimenticare che al centro di tutto c’è il cittadino e che noi possiamo predisporre tutte le misure che vogliamo, ma nella lotta al virus centrale è proprio il comportamento individuale».