Settimane interessanti sul fronte della sicurezza a livello federale. Da un lato le Camere hanno approvato il postulato della nostra Consigliera nazionale Roberta Pantani per la chiusura notturna dei valichi di frontiera secondari, allo scopo di aumentare la sicurezza nelle zone di confine. D’altro lato le Camere hanno sì adottato un testo per l’applicazione dell’articolo costituzionale votato dal Popolo nel 2010 per l’espulsione dei criminali stranieri, ma l’hanno ammorbidito rispetto alle aspettative di iniziativisti e popolazione.
Entrambi i temi sono quelli che toccano nel vivo la percezione della sicurezza da parte del cittadino, in particolare nel nostro Cantone: territorio di frontiera e con molti criminali stranieri che occupano le nostre carceri. E proprio perché toccano nel vivo la nostra percezione della sicurezza è necessario che entrambe le misure trovino una rapida applicazione.
Sul fronte della chiusura notturna dei valichi doganali secondari è innegabile che la misura non trovi grande entusiasmo nella capo del Dipartimento federale delle finanze Widmer-Schlumpf, cui sono subordinate le dogane e il corpo federale delle guardie di confine. Infatti, la ministra ha dovuto far buon viso a cattivo gioco, essendo stata messa sotto pressione dal Consiglio federale che ha maggioranza ha deciso di approvare il postulato Pantani contro il suo scetticismo; ora la pressione è aumentata perché il postulato leghista è stato approvato a grande maggioranza dalle Camere federali.
Ora si tratta di concretizzarla con semplicità, in modo che le attività di controllo e presidio dei valichi principali e gli assi di entrata sia facilitato con la chiusura dei valichi secondari, senza dare ascolto agli immotivati reclami sul lato italiano. Per quanto riguarda l’espulsione degli stranieri che hanno commesso reati, la soluzione uscita dalle cucine del parlmento federale è più dolce rispetto alla proposta voluta dall’Udc svizzera dopo il voto del 2010.
Si potrebbe dire “meglio che niente”, anche se sappiamo che comunque si discuterà nuovamente del tema. Infatti, troppo spesso si indica a livello federale che il diritto internazionale non ammetta questa o quell’altra norma votata dal Popolo. Nell’unica e vera Democrazia diretta europea, ossia la Svizzera, è il Popolo il vero Sovrano. Si devono quindi approntare le applicazioni secondo la volontà popolare, e non solo a piacere del Consiglio o del Parlamento federale.
NORMAN GOBBI