Si dichiara « sorpreso » e « un po’ sconcertato ». Il capo del Dipartimento istituzioni non nasconde la propria irritazione per il passo compiuto da Giubiasco. Comune al quale, dice Norman Gobbi alla Regione , il Cantone « ha dato in passato una mano proprio nel settore della sicurezza, tant’è che ancora oggi il servizio di polizia nel Borgo, e nei comuni che negli scorsi anni hanno stretto una convenzione con Giubiasco, è garantito da un posto misto, che riunisce agenti della Comunale e per l’appunto gendarmi della Polcantonale… ».
Ciò premesso, il ministro entra nel merito delle contestazioni. « Governo e Gran Consiglio – ricorda Gobbi – hanno deciso di istituire nel Bellinzonese due regioni di polizia, anziché una. E questo per i noti contrasti nella passata legislatura fra Giubiasco e Bellinzona ». Adesso però « i rapporti sono cambiati e visto che si sta parlando tanto di aggregazione, la capitale e Giubiasco potrebbero benissimo mettersi d’accordo per garantire a turno, con i rispettivi agenti, il servizio di polizia nelle 24 ore in tutto il distretto di Bellinzona, quindi in entrambe le regioni ». Cosa sulla quale « il Consiglio di Stato non avrebbe nulla da eccepire ». L’importante – sottolinea Gobbi, rammentando « che il progetto di Regolamento era stato discusso nelle riunioni che abbiamo avuto con i comuni polo » – è che le ventiquattro ore « siano coperte per quanto riguarda la sicurezza di prossimità ». Sicurezza di prossimità « che implica compiti il cui assolvimento spetta, anche durante la notte, unicamente alle polizie comunali: per accertare che una festa campestre è terminata all’ora stabilita dal municipio, per far cessare rumori molesti nei pressi di un locale pubblico o per pattugliare le stradine di un paese, tanto per fare qualche esempio, è necessaria la Cantonale? Non credo ».
Altra questione sollevata dal ricorso: il fabbisogno di agenti. « Nella direttiva che come Dipartimento stiamo preparando – afferma Gobbi – daremo solo dei parametri: liberi poi i comuni, nelle rispettive regioni di polizia, di contrattare tramite le convenzioni il prezzo, gli importi da pagare. Ciò che conta è che venga osservato uno dei principi di questa legge, secondo il quale tutti i comuni partecipano al finanziamento della sicurezza ». La parola al Tribunale federale. « Spero anzitutto che non accordi l’effetto sospensivo: dobbiamo infatti rispondere al più presto al bisogno di maggior sicurezza manifestato dai cittadini ».
di Andrea Manna, La Regione Ticino