Dai Comuni sono pervenute diverse richieste ma il capo del Dipartimento delle istituzioni frena «Meglio le pattuglie sul territorio» – Nelle dieci postazioni è stato colto in fallo lo 0,7% dei conducenti.
Meno dell’1% degli automobilisti che transita davanti ai radar fissi non rispetta il limite di velocità. Lo indica la statistica sull’attività 2012 delle dieci postazioni presenti in Ticino, pubblicata dalla polizia cantonale. I dati sono all’insegna della stabilità e confermano grosso modo quelli degli anni precedenti. Su 3,7 milioni di veicoli transitati, i conducenti colti in fallo sono stati 27.817 (0,73%). La maggior parte delle infrazioni, 7.762, sono state commesse sull’A2 in territorio di Gentilino. La velocità massima riscontrata è stata di 168 km/h, dove il limite è di 100 km/h. Negli abitati la velocità più elevata è stata misurata a Serocca d’Agno, con 111 km/h dove vige il limite di 50 km/h. Insieme a Maroggia e Ambrì, Agno è la postazione dove è stato rilevato il maggior numero di infrazioni. A differenza dei due Comuni luganesi, la località leventinese non si trova su un grosso asse di traffico, ma l’elevato numero di contravvenzioni è da attribuire probabilmente al fatto che molti automobilisti, per evitare le colonne al San Gottardo, escono dall’A2 a Quinto e poi vengono sorpresi dal radar all’uscita della frazione. «A quattro anni dall’introduzione a pieno regime, le postazioni ormai sono conosciute» rileva il sergente maggiore della polizia cantonale Alvaro Franchini. «Non a caso, quando facciamo i controlli mobili prima o dopo la postazione, la percentuale di infrazioni è superiore. D’altra parte, le infrazioni sono in prevalenza nell’ambito delle multe disciplinari, con superamenti dei limiti inferiori ai 15 km/h. Si può dire che gli automobilisti hanno ormai familiarizzato con i radar fissi. Devo anche dire che quest’anno, in tutti i controlli fissi e mobili non è stato riscontrato un solo caso di pirateria della strada che rientra nell’inasprimento delle sanzioni previsto dalla nuova legge federale».
I Comuni che ospitano le postazioni su strade principali sono nove, mentre gli apparecchi in dotazione sono due e vengono spostati regolarmente da una località all’altra. Il Cantone riversa loro 20 franchi per ogni infrazione. Nel 2012 l’incasso complessivo per questi Comuni è stato di 401 mila franchi, che in base ad una convenzione saranno suddivisi equamente in quote di 44 mila franchi ciascuno.
Sull’eventualità di passare ad una seconda fase nella posa dei radar fissi il Dipartimento delle istituzioni frena. «Dovremo fare delle valutazioni, anche perché siamo stati sollecitati da alcuni Comuni del Basso Mendrisiotto. Ma intendiamo affrontare la tematica tenendo fede a quello che abbiamo sempre detto, ovvero che i radar fissi devono restare l’ultima ratio delle misure di prevenzione. Non faremo una foresta di radar fissi. Del resto, rimango dell’opinione che una pattuglia di polizia sia più efficace di un radar fisso, il cui effetto è limitato ai tre-quattrocento metri della tratta interessata. Il radar non risolve tutti i problemi. Le statistiche ci dicono che bisogna essere più presenti sul territorio».
Il prossimo passo, semmai ci sarà, non avverrà nel breve termine. «Un’estensione adesso non è prevista. Dobbiamo valutare più elementi e caso per caso», spiega Gobbi. «In generale, nonostasnte i radar la situazione non migliora e le infrazioni gravi in abitato restano preoccupanti. Bisogna inoltre vedere di chi è la competenza, se del Cantone o dei Comuni, alla luce della nuova Legge sulla collaborazione fra le polizie, in modo che ci sia unitarietà sul territorio».
Corriere del Ticino – Giovanni Galli, 20.02.2013