“Per cominciare si punta sulla qualità dell’accertamento”. Il significato del voto di domenica sull’iniziativa dell’UDC contro l’immigrazione di massa è commentato dal direttore delle Istituzioni Norman Gobbi, che in un’intervista al nostro giornale fa il punto della situazione su permessi agli stranieri, sui controlli e sui ristorni fiscali all’Italia.
Qual è secondo lei il significato del voto di domenica?
«Sebbene sia stata dettata da motivazioni differenti, la risposta dell’elettorato è stata chiara. Il popolo ha voluto dare un segnale politico al Consiglio federale, per renderlo attento agli eccessi in materia migratoria. Bisogna ora capire come Berna intenderà attivarsi nei confronti di Bruxelles, non vergognandosi del voto ma rafforzando la nostra posizione nelle trattative con l’Europa».
Stranieri, controlli, sicurezza. Il Dipartimento delle istituzioni è in prima linea su questi fronti. Adesso cambierà qualcosa?
«Sicuramente non ci tireremo indietro, anzi. Fra le misure già attuate all’interno del Dipartimento c’è quella di controllare meglio tutti i dossier in materia di immigrazione. Se fino a qualche anno fa l’obiettivo era essenzialmente “produttivo”, nel senso di non avere pendenze aperte nel rilascio dei permessi, oggi è prima di tutto di puntare sulla qualità dell’accertamento. Questo implica la verifica minuziosa di tutti i documenti. Se sorgono dei dubbi bisogna approfondire. Le maglie sono strette ma la cronaca ha dimostrato che passano ancora troppi casi che meriterrebbero una maggiore valutazione».
11.02.2014, Corriere del Ticino