Il Consigliere di Stato analizza i dati sulle condanne di minorenni
In Svizzera nel 2023 le condanne a seguito di un’infrazione del codice penale contro autrici e autori minorenni sono aumentate dell’11% rispetto all’anno precedente. Sull’arco di 8 anni – tra il 2015 e il 2023 – l’aumento è stato addirittura del 42.3 per cento. “In termini assoluti – afferma il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi – stiamo parlando a livello nazionale di ben 8’528 condanne nel 2023, contro le 5’991 del 2015. L’aumento ha interessato tanto i ragazzi quanto le ragazze e soprattutto, ciò che preoccupa, l’età media degli autori e delle autrici di infrazioni si è abbassata. I minori di 15 anni sono aumentati del 60% negli ultimi 8 anni. In Ticino le cifre parlano di una sostanziale stabilità, ma gli incarti della Magistratura dei minorenni l’anno scorso sono aumentati. Come ho avuto modo di sottolineare nel corso dell’annuale conferenza stampa sulla criminalità in Ticino, il fenomeno della delinquenza giovanile nel 2023 ha interessato anche diversi minorenni, o presunti tali, richiedenti l’asilo che hanno commesso soprattutto furti un po’ in tutto il Cantone. Fortunatamente in questi primi mesi del 2024 la situazione sul fronte dei minorenni stranieri è un po’ rientrata”.
Le infrazioni contro l’integrità sessuale sono praticamente triplicate in 8 anni, con un forte aumento legato alle infrazioni di pornografia che sono quadruplicate. “È indubbio che la nostra società ha conosciuto un profondo cambiamento negli ultimi trent’anni. L’avvento delle nuove tecnologie, la globalizzazione e la fragilizzazione delle famiglie hanno fatto lievitare il numero delle infrazioni che vengono commesse da persone sempre più giovani. È un problema che può e deve essere affrontato in primo luogo prendendo coscienza in maniera chiara di questa situazione. Se dovessimo prestare attenzione solo nel momento della pubblicazione di queste statistiche senza invece tematizzare il fenomeno lo stesso diventerebbe ancora più grave. È evidente che tutte le componenti della società devono assieme concorrere per portare un contributo concreto alla soluzione. Qui parlo dei genitori e del ruolo che sono chiamati a svolgere. Ma le famiglie hanno bisogno di un profondo sostegno, che passa attraverso il settore scolastico, all’interno del quale i docenti dovrebbero sempre più promuovere il loro sforzo educativo nei confronti degli allievi. Il sostegno alle forme aggregative dei giovani nelle società sportive, nel settore del tempo libero, della musica, della cultura deve essere assicurato dai Comuni in primis e dal Cantone. I servizi sociali devono creare una rete performante e che sia in grado di far dialogare le varie componenti, con uno scambio di informazioni e di esperienze. È un lavoro che ci riguarda tutti in quanto genitori, docenti, educatori e politici”, conclude il Consigliere di Stato, Norman Gobbi.