Caso Item, per Gobbi sono “fatti gravi”. Il direttore del Dipartimento di giustizia ammette che la vicenda ha parzialmente danneggiato l’immagine dell’autorità giudiziaria ticinese che, però, ha reagito bene.
Norman Gobbi esprime “apprezzamento per il senso di responsabilità” di Valentina Item, che oggi ha rinunciato a ricoprire la carica di procuratrice pubblica per motivi che ha il direttore del Dipartimento delle Istituzioni ha definito “gravi” (l’intervista nell’edizione delle 7.30 delle CSI su Rete 1) e “di fronte ad una situazione che avrebbe potuto diventare ulteriormente complicata per lei” ma anche per le istituzioni giudiziarie ticinesi, che invece hanno “bisogno di essere rafforzate nella propria immagine” (vedi video a lato).
Gobbi ammette che proprio l’immagine della giustizia esce “sicuramente” offuscata dalla vicenda. “Però – continua – ha anche dimostrato che funziona perché sono stati fatti ulteriori accertamenti. Il sistema ha i suoi anticorpi” che ne garantiscono il buon funzionamento “nonostante tutto”.
Sulla modalità della nomina dei magistrati, Gobbi ricorda che quella Parlamentare in vigore è pensata per “mediare degli equilibri che, però”, attualmente in magistratura non “esprimono tutte le sensibilità del corpo elettorale in maniera equa”. A proposito dell’elezione popolare, “i magistrati, che dovrebbero essere liberi e indipendenti da posizioni politiche”, si troverebbero confrontanti ad “una battaglia mentre la discussione dovrebbe essere più tecnica”.
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