Il ministro replica alle critiche: “Più agenti di polizia significa mantenere competitività economica e difenderci dalle derive dei trattati internazionali sostenuti anche dal PLR”.
Il PLR contro il Consiglio di Stato, in generale, e Norman Gobbi, in particolare. I liberali radicali criticano duramente il Governo e il ministro delle Istituzioni: secondo loro, in ambito di proposte per il risanamento finanziario, si è proposto poco o nulla di concreto, non solo, il progetto di Gobbi per il potenziamento del corpo di polizia, va esattamente nella direzione opposta rispetto alla via dell’austerity, iscritta nella road map votata dal Gran Consiglio a dicembre. Il Consigliere di Stato leghista vuole spendere invece che risparmiare, troppo comodo: questa in poche parole la posizione del PLR.
Ma andiamo con ordine. La prima bordata l’ha lanciata direttamente Rocco Cattaneo, ieri mattina, sulle colonne del Giornale del Popolo: “Noto che il Governo è scoordinato. Non può far uscire il rapporto sulla road map che dovrebbe agire sulla spesa pubblica e sul personale con misure di risparmio, e nello stesso tempo un consigliere di Stato come Norman Gobbi chiede un aumento importante degli agenti. Non ci siamo. Non ci siamo proprio”, ha detto il presidente PLR.
In serata poi, caso mai qualcuno si fosse perso l’intervista, è giunta nelle redazioni una nota ufficiale del partito per ribadire e sottolineare le stesse critiche: “Il Consigliere di Stato Norman Gobbi – si legge nel comunicato – ha manifestato la sua volontà di aumentare gli effettivi della polizia di 100 – 200 unità (+30%) con un maggior costo che potrà aggirarsi intorno ai 10–15 milioni annui. Seppur il PLR riconosca che quello della sicurezza è un ambito prioritario per lo Stato, un approccio responsabile prevedrebbe che il dipartimento interessato proponga delle rinunce a compiti o delle misure di risparmio che possano compensare la maggiore spesa”.
Ministro Gobbi, cosa risponde? La sua è stata una fuga in avanti?
“Per nulla. Basti ricordare che il Consiglio di Stato si era già espresso per un adeguamento del corpo di polizia nelle linee direttive 2012-2015. Inoltre questa tesi è stata ribadita in una procedura di consultazione a livello federale, sempre nel 2012. E vi è stata anche una risposta a un’interrogazione che chiedeva più risorse per la polizia già nel 2011 di Giorgio Galusero, proprio un deputato PLR, in cui si confermava il principio del potenziamento degli effettivi. Come vede, il tema era ampiamente di dominio pubblico da diverso tempo. Noi abbiamo fatto una proposta che deve essere ancora ponderata ed eventualmente avallata dal Consiglio di Stato. Ma il progetto che abbiamo presentato è frutto di approfondimenti molto seri: non si tratta certo di un’idea buttata lì con superficialità o per conquistare attenzione mediatica. Se questo Cantone vuole mantenere competitività economica, restare attrattivo per i turisti, e conservare l’alto standard di qualità di vita dei suoi cittadini, il potenziamento del corpo della polizia è un tassello fondamentale. È però vero che parte dei deputati del PLR a Berna hanno recentemente votato contro il potenziamento delle Guardie di confine, forse anche Rocco Cattaneo la pensa così…”.
L’obiezione che sollevano i liberali radicali è soprattutto economica. Dove si trovano i soldi, in un periodo magro come questo, per finanziare il suo progetto?
“Noi abbiamo spiegato che vogliamo impegnarci a trovare parte delle risorse riorganizzando il Dipartimento. Facendo delle riforme. Certo che se poi quando le proponiamo, come accaduto nel caso degli uffici esecuzioni e fallimenti, gruppi come quello del PLR si mettono di traverso, questo non fa che allungare i tempi e aumentare le difficoltà”.
Quindi come giudica l’uscita del PLR e del suo presidente?
“Diciamo che se ce lo avessero chiesto gli avremmo spiegato volentieri come intendiamo procedere. Il Comando della polizia si è veramente speso per presentare un progetto argomentato e solido. Il presidente del PLR poi, non dovrebbe dimenticare che la polizia non si occupa solo di interventi legati alla criminalità o alla sicurezza, pensiamo solo alla lotta al dumping salariale o alle altre derive del mercato del lavoro, come i padroncini, che vanno a impoverire tutto il nostro territorio”.
Intendete dunque proseguire con gli interventi sui padroncini come quello che avete fatto recentemente?
“Certo, continueremo con intensità a pattugliare i confini, vuoi per i problemi di sicurezza, vuoi per quelli di circolazione, controllando le auto provenienti dall’Italia non conformi, vuoi anche per il fenomeno dei padroncini. Tutti problemi che in parte derivano dai trattati internazionali sostenuti anche dal PLR e che, lo ripeto, danneggiano e impoveriscono il nostro territorio. Ma per farlo serve una miglior distribuzione degli uomini sul terreno e maggiori effettivi”.
Se il PLR la critica, il sindacato OCST ieri si è schierato al suo fianco, plaudendo alle proposte che ha fatto. Le fa piacere?
“Sì, vuol dire che il lavoro che si sta facendo tra Dipartimento e Comando è serio e approfondito”
Senta Gobbi, per finire, ma anche lei, come alcuni nel suo partito, avverte da parte del PLR un pregiudizio nei suoi confronti, frutto del risultato elettorale di due anni fa?
“Io continuo a lavorare per la sicurezza del Cantone. Ma se c’è bisogno di digerire qualcosa che è rimasto sullo stomaco, sarò ben lieto di invitare al grotto Rocco Cattaneo per offrirgli un grappino”.