Coronavirus – “Colpa di regole che cambiano molto in fretta”
“C’è una sorta di scoramento generale. La maggioranza delle persone non ce la fa più a capire, a distinguere, a seguire le regole. Perché queste regole cambiano in fretta. Ormai sono passati due anni interi da quando nella nostra vita si è intromesso il virus. Diventa difficile comprendere dove ci troviamo. Giusto, sbagliato: tutto è opinabile. In questa delicata fase, una cosa si evidenzia: ognuno è chiamato a esercitare la propria responsabilità individuale all’interno di una collettività stanca, ma pronta agli slanci e alle ripartenze!” Norman Gobbi inizia il 2022 con una riflessione che si aggancia al 2021 e pure al 2020, da quando cioè siamo stati tutti confrontati con il coronavirus e con la malattia ad esso legato: la Covid-19. “Mi sembra di essere in un momento storico da fine dell’impero e all’inizio quindi di una nuova stagione. Mi auguro fermamente che la variante Omicron – tanto contagiosa quanto all’apparenza molto meno cattiva – possa diventare la mutazione che ci accompagnerà verso un’uscita dalla crisi, grazie al passaggio della fase pandemica a quella endemica”, osserva il Consigliere di Stato Norman Gobbi.
Nella sua comunicazione di mercoledì il Consiglio federale sembra quasi essersi assestato su questa posizione, tanto che gli ambienti sanitari non sono stati molto contenti dalle conclusioni a cui è giunto il Governo. “In effetti anche a me pare che questa volta il Consiglio federale si sia dimostrato un po’ più ottimista. Pur con tutte le preoccupazioni per gli effetti sulla nostra sanità. La riduzione dei giorni di isolamento e di quarantena va in tale direzione. E tiene conto del pericolo di una chiusura “tecnica” delle attività produttive, o dei servizi essenziali, incluso il settore sanitario e socio sanitario, che bisogna garantire alla popolazione. Trovo però esagerato – e lo dico a titolo personale – aver proposto un termine sino al 31 marzo prima di rivedere le regole restrittive, tuttora in vigore, imposte nei giorni che hanno preceduto il Natale. Su questo termine potranno esprimersi i Cantoni e dunque vedremo quale sarà la decisione definitiva”, afferma il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.
Due anni fa, nel gennaio 2020, sappiamo che ai piani alti del suo Dipartimento e in quelli del DSS si inizia a parlare della possibilità di “un’invasione virale” legata al coronavirus. Si immaginava tutto questo? “Proprio tutto questo assolutamente no. Però l’esperienza acquisita in ambito militare, e quindi di protezione e sicurezza della popolazione, mi ha permesso di intravvedere possibili scenari anche molto critici. Un’esperienza che mi è tornata molto utile nel corso di questa lunga e sofferta crisi”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.