Da TIO.CH l Nonostante il “no” alla mozione di Quadri, resterà l’obbligo per i cittadini italiani di presentare l’estratto del casellario giudiziale per ottenere un permesso B o G in Ticino.
Lorenzo Quadri, nella sua mozione parlamentare in cui chiedeva la richiesta sistematica di un estratto del casellario giudiziale per i cittadini dell’Unione europa, che intendono risiedere o lavorare in Svizzera, aveva ricordato il caso di Raffaele Sollecito. Il giovane pugliese aveva ottenuto un permesso di dimora “B” in Ticino, nonostante l’accusa di omicidio di una studentessa inglese, Meredith Kercher, avvenuto a Perugia il 1° novembre del 2007. Nel frattempo Sollecito è stato prosciolto da ogni accusa, mentre nel nostro cantone, recentemente, è entrato in vigore l’obbligo di presentare un estratto del casellario giudiziale per gli stranieri che intendono richiedere il rilascio di un permesso di tipo “B” o “G”.
In Ticino il tema riguardante il rilascio di permessi di soggiorno a persone con precedenti penali o sotto inchiesta giudiziaria è molto sentito. Prova ne sono le numerosi interrogazioni parlamentari susseguitesi nel corso di questi ultimi anni. Atti pubblici che non si limitano al caso Sollecito (si ricorda l’interrogazione del deputato leghista Daniele Caverzasio). Anche quello di Michele Antonio Varano, ricercato in Italia per contrabbando internazionale di sigarette, costituitosi lo scorso dicembre a Genova, aveva suscitato dubbi sul fatto che viveva in Ticino con regolare permesso di soggiorno grazie all’aiuto sociale elargito dallo Stato consistente in 90mila franchi di contributi sociali. E che dire del “frontaliere della ‘ndrangheta”, l’ex operaio delle officine FFS di Bellinzona sospettato dalla procura distrettuale antimafia di Milano di essere a capo di una cellula locale dell’associazione criminale calabrese?
Il tema della sicurezza e della lotta alla criminalità, come detto, è molto sentito in Ticino e l’emersione dei casi citati ha sollevato strascichi polemici sfociati in quello che alcuni media ticinesi avevano definito “i permessi facili”. Anche il gruppo parlamentare del PLRT chiedeva ad inizio 2015, di migliorare, rendendola più severa, la procedura di rilascio dei permessi di dimora, in particolare quelli “B” e quelli per i frontalieri “G”.
A dire la verità la richiesta risale già al settembre del 2013 e nel dicembre del 2014 il Governo cantonale rispondeva, sostanzialmente, che l’obbligo di presentare il casellario giudiziale per gli stranieri che chiedono permessi dimora (B) o di lavoro (G) non era possibile. Tuttavia, su decisione del direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi, per ottenere il rilascio o il rinnovo del permesso di dimora o di lavoro per frontalieri, da inizio aprile 2015 è d’obbligo il casellario giudiziale.
Un obbligo che vige unicamente per i cittadini italiani. La bocciatura del Nazionale alla mozione del consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi, Lorenzo Quadri, quindi non riguarderà il canton Ticino.
Norman Gobbi: “Abbiamo preso questa decisione perché, nonostante i proclami fatti a Berna, i problemi del Ticino non vengono presi in considerazione. E quindi non ci resta altro che risolverli da soli, a livello cantonale”.