Articolo pubblicato nell’edizione di mercoledì 17 luglio 2019 del Corriere del Ticino
Diciannovenni dietro le sbarre per il pestaggio di sabato: aggressione, lesioni gravi e vie di fatto le ipotesi di reato.
Rimangono da chiarire diversi punti oscuri – Norman Gobbi: «La violenza va sempre prevenuta e combattuta»
Aggressione, lesioni gravi e vie di fatto. Sono le ipotesi di reato a carico dei due 19.enni finiti ieri dietro le sbarre perché sospettati di aver partecipato al violento alterco di sabato notte al carnevale estivo di Giumaglio, che ha portato nel reparto di cure intensive con la milza lesionata un 17.enne della regione. I due – chiariscono il Ministero pubblico e la Polizia cantonale in una nota – sono stati dapprima fermati ed interrogati. Durante il confronto con gli inquirenti è nato il forte sospetto che, con ruoli e responsabilità differenti, i giovani – entrambi cittadini svizzeri, domiciliati in valle – siano stati coinvolti in prima persona nella vicenda che tanta eco ha avuto negli scorsi giorni in tutto il cantone. «La loro identificazione e il loro successivo arresto – prosegue il comunicato – sono stati resi possibili dagli accertamenti scaturiti dall’apposita inchiesta della Polizia cantonale». Inchiesta che è coordinata dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo.
E mentre i due 19.enni hanno visto chiudersi dietro di loro le sbarre del carcere giudiziario della Farera, gli inquirenti continuano ovviamente ad indagare a tutto campo sulla vicenda. In primo luogo «per fare piena luce sull’accaduto», determinando anche se vi siano altri potenziali responsabili del ferimento del 17.enne, le cui condizioni continuano a migliorare. Considerata la presenza di diverse centinaia di persone al carnevale estivo valmaggese, vi è da presumere che interrogatori e accertamenti proseguiranno ancora per diverso tempo. Da chiarire inoltre se la coppia di arrestati abbia alle spalle altri eventi simili. Fin dalle prime ore dopo il pestaggio, avevano iniziato a rincorrersi voci sul coinvolgimento di almeno uno di loro in episodi di violenza sportiva a margine di incontri di hockey. Il suo rapporto con la tifoseria più accesa di uno dei club ticinesi parrebbe ormai assodato. Da capire, però, se in tale ambito sia stato effettivamente oggetto di provvedimenti restrittivi e in che misura.
Nel frattempo, mentre il Gruppo giovani organizzatore della manifestazione di Giumaglio ha deciso di sospenderla, almeno per qualche anno, le autorità della valle, preoccupate dagli ultimi sviluppi, stanno valutando eventuali misure concrete per evitare il ripetersi di fatti come quelli verificatisi due anni fa e nello scorso fine settimana.
Vasta, come detto, l’eco suscitata dalla vicenda e anche sull’arresto di ieri sono stati in molti ad esprimersi attraverso i social media. Come il consigliere di Stato Norman Gobbi, che nel suo profilo pubblico su Facebook ha commentato l’arresto dei due 19.enni. « Se le indiscrezioni trapelate mezzo stampa venissero confermate – ha scritto il direttore del Dipartimento delle istituzioni – questi due fermi servono a chiarire che – dentro e fuori gli stadi – la violenza non è parte della nostra comunità. Solidarietà al ragazzo ferito brutalmente dalla cieca violenza durante una manifestazione apprezzata dentro e fuori la Vallemaggia. La violenza va sempre prevenuta e combattuta».
Sempre ieri sull’episodio si è espresso anche il presidente del carnevale Nebiopoli di Chiasso, Alessandro Gazzani. «La nostra organizzazione, membro da sempre del Gruppo carnevali in sicurezza – ha postato nella pagina Facebook – condanna fortemente questi episodi e questi avvenimenti. È veramente peccato che la poca intelligenza di pochi rovini il grande lavoro di molti e che soprattutto si possa così deliberatamente cercare di ferire una persona».
Fra gli altri, sul tema si è espresso anche il granconsigliere PPD Giorgio Fonio, che, in particolare, ha auspicato la continuazione del carnevale estivo valmaggese, «per non darla vinta a pochi delinquenti che con il loro agire mettono in difficoltà decine e decine di volontari (oltre che la salute delle vittime!) che con grande passione (e sacrificio!) mettono a disposizione il proprio tempo libero per organizzare il divertimento degli altri».