Articolo pubblicato nell’edizione di giovedì 7 giugno 2018 del Corriere del Ticino
«Un socialista e un leghista discutono su una votazione federale, condividono lo stesso pensiero e si mettono d’accordo per rivolgere un appello alla popolazione». Non è l’inizio di una barzelletta, ma ciò che è successo in Consiglio di Stato, quando abbiamo analizzato la nuova Legge federale sui giochi in denaro, sulla quale la popolazione svizzera si esprimerà il prossimo 10 giugno. Pur nelle nostre (immutate) divergenze ideologiche, siamo infatti giunti entrambi alla conclusione che un sì sia la scelta giusta, anche per la popolazione ticinese.
Al di là delle controversie di fondo sul gioco d’azzardo, un tema che rimane problematico, è evidente che lo Stato ha interesse a regolamentare questo ambito, a vantaggio dei cittadini. Lo sappiamo bene perché ci occupiamo entrambi nei rispettivi Dipartimenti del fondo Swisslos (DECS) e delle lotterie e i giochi d’azzardo (DI). Il primo obiettivo è avere regole chiare, che permettano di minimizzare pericoli sempre in agguato come la dipendenza, le truffe e il riciclaggio di denaro. La proposta di legge elaborata da Governo e Parlamento mantiene tutte le misure per tenere sotto controllo questi rischi e conferma il meccanismo di concessioni e autorizzazioni statali, con obblighi chiari e controlli regolari. In più, la nuova legge adegua le norme svizzere all’era digitale, e potenzia la protezione dei giocatori problematici.
Si tratta di una linea politica che, oltre a proteggere i nostri cittadini, produce risultati finanziari positivi e tangibili. Il gioco d’azzardo, regolamentato e gestito nell’interesse pubblico, assicura infatti ogni anno entrate enormi a favore di assicurazioni sociali, cultura, sport e attività sociali.
Nel 2016 i versamenti totali da parte di case da gioco, scommesse sportive e lotterie hanno toccato quasi il miliardo di franchi (!) in Svizzera: 276 milioni a favore di AVS e AI e 630 milioni a favore di organizzazioni di pubblica utilità. Per quanto riguarda solo il Ticino, lo Stato riceve ogni anno oltre 20 milioni, che confluiscono nei fondi Swisslos e Sport-toto; con questo denaro sussidiamo ogni anno circa 750 attività e progetti sul nostro territorio.
Elemento non trascurabile è che l’attuale sistema di ripartizione degli incassi premia il nostro Cantone, vista la quota di spesa superiore alla media, anche per la presenza di numerosi giocatori stranieri.
Per queste ragioni, insieme agli altri colleghi di Governo, siamo convinti che la nuova legge sia uno strumento al passo coi tempi e fedele agli obiettivi di Confederazione e Cantoni: fare in modo che anche in futuro i giochi in denaro producano ritorni finanziari massicci a favore della collettività, mantenendo un sistema di controlli adeguato contro il proliferare di attività illecite.
Purtroppo, al momento attuale sembrerebbe che quella del 10 giugno sia una votazione federale molto meno sentita di altre, perlomeno a sud delle Alpi. Il tema, per le ragioni che abbiamo illustrato, ha tuttavia una rilevanza non secondaria per il nostro Cantone. Invitiamo quindi le cittadine e i cittadini ticinesi a votare sì il prossimo 10 giugno.