La posizione delle gendarrmerie non è ottimale e va rivista, per garantire una migliore copertura del territorio. Attualmente sono infatti due, ciò che non consente di raggiungere celermente il Mendrisiotto e il Locarnese.
“Ci siamo resi conto – ha dichiarato il Consigliere di Stato Norman Gobbi alla RSI – come l’organizzazione implementata nel 2005 sia difficile da attuare e da gestire soprattutto con la mobilità, che caratterizza il Ticino, per cui l’obbiettivo è ritornare sul territorio, quindi ricreare queste quattro regioni di gendarmeria, integrando i reparti mobili e le territoriali”.
Non sarà però una rivoluzione e non sarà repentina, ma una riorganizzazione della gendarmeria appare quanto mai necessaria e in tempi ragionevoli.
“Dobbiamo trovare delle soluzioni logistiche nell’ambito della disponibilità di immobili. Nel Locarnese la più probabile è il Pretorio di Locarno. Per il Mendrisiotto, come nodo centrale, vedo invece Mendrisio e ovviamente verrà mantenuta anche la sede di Chiasso”.
L’efficienza dipende dalla tempestività di intervento delle forze dell’ordine, dalla profonda conoscenza del territorio e da un efficiente coordinamento e in questo senso si sta già lavorando alla nuova centrale cantonale d’allarme, dalla quale polizia e guardie di confine potranno coordinare i propri interventi e collaborare con maggiore efficacia.
“Sicuramente permetterà di migliorare ulteriormente la condotta delle pattuglie sul territorio e delle interventistiche di polizia, anche e soprattutto perché saremo fianco a fianco con le guardie di confine, quindi ci sarà la possibilità di ulteriormente integrare i dispositivi mobili sul territorio e questo migliorerà l’efficacia”.
CSI/Quot/Red. MM.
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