Ribadito dal Governo il sostegno allo sviluppo dell’agglomerato. Occorre più tempo per poter sottoporre al giudizio popolare il progetto d’aggregazione del Bellinzonese. La votazione consultiva prevista la prossima primavera slitta di qualche mese: si terrà in autunno, verosimilmente tra il settembre e l’ottobre. È quanto emerso nell’incontro che il gruppo operativo del progetto di aggregazione ha avuto ieri mattina con il Consiglio di Stato.
A questo punto non sembra peregrina l’ipotesi che, fatto evidentemente salvo il nulla osta delle cittadine e dei cittadini, il matrimonio tra i 17 Comuni del distretto (senza Isone, ma con Claro che lascerebbe la Riviera) possa celebrarsi solo nel 2017 invece che con l’inizio della nuova legislatura nell’aprile 2016. «Quello dell’eventuale prolungo di un anno dell’attuale legislatura è uno degli argomenti sul tavolo» ha rilevato il sindaco di Bellinzona Mario Branda al termine dell’incontro con il Governo in corpore. Incontro durante il quale il Consiglio di Stato ha ribadito la propria volontà di aiutare l’agglomerato ad unire le forze per svilupparsi e per essere competitivo sul piano cantonale.
«Il Bellinzonese – ha ricordato a tal proposito il direttore del dipartimento delle istituzione Norman Gobbi – è tra le regioni che oggi più beneficiano della perequazione intercomunale. Pertanto il Consiglio di Stato assicurerà l’adeguato sostegno finanziario al progetto d’aggregazione. Lo farà concretamente quando sarà consegnato il rapporto finale sullo studio aggregativo». Di cifre, per ora, nessuno vuol parlare.
«Quantificare il costo del risanamento delle casse Comuni più fragili – ha sostenuto il sindaco di Sementina Riccardo Calastri – è un esercizio semplice. Più complicato è invece stabilire l’ammontare degli investimenti necessari affinché il nuovo Comune del Bellinzonese possa spiccare il volo». Ed è proprio su questo aspetto che si sta concentrando il lavoro del gruppo deputato all’allestimento del piano finanziario e del piano delle opere della futura Grande Bellinzona. «Per noi – ha aggiunto il sindaco di Giubiasco Andrea Bersani – era importante verificare se quanto approfondito fino ad ora dai vari gruppi di lavoro mettendo in risalto punti forti e punti deboli dell’aggregazione corrisponde alle aspettative del Governo.
Dall’esito dell’incontro e dalla disponibilità espressa a sostenere finanziariamente il progetto credo di poter affermare che siamo sulla buona strada». Una ulteriore verifica del lavoro fin qui svolto la si avrà all’inizio del prossimo anno. Mario Branda ha infatti anticipato che a partire dal gennaio 2015 il progetto aggregativo verrà illustrato nuovamente alla popolazione. Rispetto alle prime uscite pubbliche volte essenzialmente a raccogliere le suggestioni dei cittadini, con l’anno nuovo si tratterà di illustrare più nel dettaglio quella che possiamo definire la fotografia del futuro Comune unico del Bellinzonese. Cioè quanto approfondito dai dieci gruppi di lavoro tematici al riguardo della struttura organizzativa che si vuol dare alla Grande Bellinzona e dei progetti strategici con i quali mirare allo sviluppo dell’intera regione che, se i cittadini lo vorranno, sarà unita e con maggiore forza contrattuale nelle relazioni con il Governo e gli altri poli cantonali.
Corriere del Ticino, S.DB – 18.09.2014