Dal Corriere del Ticino | Il bilancio estivo segna un calo dei furti nelle abitazioni, scesi del 30% in otto mesi: la regione più colpita è il Luganese – Claudio Ferrari: «La collaborazione con la popolazione è decisiva».
Dall’inaugurazione di AlpTransit all’emergenza migranti, passando poi per gli appuntamenti calcistici e la maxi-esercitazione italo-svizzera Odescalchi. Quella che la Polizia cantonale si è lasciata alle spalle è stata un’estate bollente. Anche perché, accanto ai grandi eventi citati, il lavoro «di routine» per contrastare furti, incidenti e borseggi non va mai in vacanza. Per tracciare un bilancio dell’attività degli scorsi mesi abbiamo sentito Claudio Ferrari , sergente maggiore capo, addetto alla prevenzione della Polizia cantonale.
Il nome in codice: Vietnam2
«Se osserviamo le cifre – ci dice Ferrari – il bilancio di quest’estate non può che essere positivo poiché si conferma la tendenza emersa lo scorso anno alla diminuzione dei reati». Statistiche alla mano, nel periodo compreso dal 1. gennaio al 31 agosto in Ticino si è infatti registrato un calo generale dei furti con scasso pari al 30%. A fare la parte del leone, per quanto concerne i mesi estivi, il Locarnese, dove la flessione ha toccato il 55%. Seguono poi Mendrisiotto (–50%), Bellinzonese (–35%) e infine Luganese (–10%). «A giocare un ruolo decisivo quale deterrente verso i ladri è soprattutto la presenza di agenti sul territorio», continua Ferrari. «Prendiamo ad esempio il Mendrisiotto: con la pressione migratoria ai valichi il numero di pattuglie nel distretto è aumentato. E questo ha scoraggiato molti malviventi che hanno così deciso di optare per altre zone». Come ad esempio il Luganese? «Forse. Le statistiche dimostrano che il Luganese, pur registrando un calo dei furti rispetto all’anno scorso, risulta essere il distretto più colpito. In particolar modo il Malcantone che, specialmente in questo periodo, è una zona a rischio». Per cercare di dare scacco matto a ladri e scassinatori, la Polizia cantonale ha messo in atto due operazioni. Nome in codice: Operazione controllo rustici e Operazione Vietnam2. Quest’ultima in particolare, si è concentrata nelle prime settimane di agosto e ha visto in azione sette pattuglie di agenti che, in divisa e in civile, hanno controllato l’Alto Malcantone e la zona della Penudria. Regione questa chiamata appunto «Vietnam» perché negli anni ’60 il grande boom edilizio ha riempito il territorio di buche. «È stata un’operazione necessaria – continua Ferrari – questa zona conta infatti numerose case di vacanza che rimangono a lungo disabitate e sono un bersaglio ottimale per i ladri», precisa Ferrari, «basta infatti pensare che, dall’inizio dell’anno, sono stati oltre una quarantina i furti». Un’operazione che però sembra aver portato i frutti sperati poiché, secondo quanto registrato dalle forze dell’ordine, fino ad ora non si sono più verificati reati.
Di strade e borseggi
A caratterizzare l’operato 2016 della Polizia cantonale anche l’attività legata agli incidenti stradali. «Quest’estate abbiamo registrato un aumento di quelli che sono gli interventi per incidenti con danni materiali», ci spiega il nostro interlocutore, «questi sono passati dai 534 del 2015 a 665. Mentre invece, gli incidenti che hanno visto coinvolti dei feriti sono stati 193, una cinquantina in meno dell’estate scorsa». Infine, gli scontri con esito mortale sono stati 4. Uno in più del 2015. «Commentare queste cifre è difficile – continua Ferrari – si fa di tutto affinché il bilancio sia pari a zero ma, purtroppo, non è facile». Nota positiva invece per quanto riguarda i borseggi e l’accattonaggio. Se i primi sono passati da 100 casi nel 2015 ai 90 di quest’anno, il numero di questuanti è decisamente in calo. «Capita che vi siano ancora casi di persone che, dall’Italia, arrivano per un giorno e chiedono l’elemosina davanti ai supermercati. Ma rispetto ai mesi precedenti sono in netta diminuzione», dichiara Ferrari. Un calo questo che, proprio come per i furti, è da ricondurre non solo all’aumento di agenti sulle strade, ma anche alla crescente collaborazione da parte della popolazione. «Si nota come tra i cittadini emerga sempre di più la voglia di essere partecipi nella propria sicurezza – aggiunge Ferrari – per questo motivo, anche in un’ottica futura cerchiamo di perseguire su questa strada promuovendo incontri di prevenzione con la popolazione. Insomma, il cittadino diventa sempre più attento, vigile e osservatore. Poi è chiaro, l’intervento spetta alle forze dell’ordine».