In una lettera a Micheline Calmy-Rey e Silvio Berlusconi, la comunità di lavoro si mette a disposizione per “favorire il dialogo”
La questione dei ristorni ai comuni italiani di una parte delle imposte pagate dai frontalieri in Svizzera, torna di attualità. Ricordiamo che lo scorso 30 giugno il Consiglio di Stato aveva deciso di bloccare la metà di questi ristorni, in attesa che l’Italia dia cenni di disponibilità a risolvere diverse questioni legate alle convenzioni di doppia imposizione, l’iscrizione della Svizzera nelle black-list e anche di discutere una revisione dell’aliquota pagata ai comuni italiani, che si aggira attorno al 40%.
La comunità di lavoro della Regio Insubrica, comunità creata tra il Canton Ticino e le province di Como, Lecco, Novara, Varese e del Verbano Cusio Ossola ha scritto una lettera alla presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey e al presidente del consiglio italiano Silvio Berlusconi.
Nella lettera la comunità di lavoro comunica di essere a disposizione delle parti per “favorire il dialogo tra le nazioni coinvolte mettendosi a disposizione in qualsiasi momento sul proprio territorio quale luogo e sede di incontro tra le parti nell’ambito della trattativa”.
Questa comunità di lavoro “ritiene di poter essere coinvolta al predetto tavolo con due rappresentanti del Comitato irettivo della stessa, uno di parte italiana e uno di parte svizzera”.
La lettera è stata firmata dal Norman Gobbi a nome del Canton Ticino e da Dario Galli, presidente della Provincia di Varese.