Maurizio Dattrino assumerà il comando della divisione territoriale 3 e avrà ai suoi ordini più di 6 mila militi Fra i compiti, gli impieghi sussidiari e l’aiuto in caso di catastrofe
Norman Gobbi: «C’è un valore aggiunto di rilievo»
Undici anni dopo Roberto Fisch, prematuramente scomparso mentre era al comando della Base d’aiuto alla condotta dell’esercito, l’ufficialità ticinese potrà nuovamente contare su un divisionario. Il brigadiere Maurizio Dattrino, 57 anni, attinente di Arbedo, è stato nominato dal Consiglio federale comandante della divisione territoriale 3. Il 1. luglio subentrerà al grigionese Lucas Caduff, che andrà in pensione.
Già alla guida della brigata di fanteria di montagna 9 dal 2014 al 2017, Dattrino attualmente comanda la Scuola di stato maggiore generale a Kriens. È ufficiale professionista da 34 anni. È stato impiegato come istruttore d’unità nelle scuole sottufficiali e nelle scuole reclute della fanteria di montagna a Savatan, Coira, Stans e Airolo. Ha effettuato anche un soggiorno di studio al Centro Alti Studi per la Difesa di Roma, durante il quale ha conseguito un master in Studi internazionali strategico- militari. «Da un lato considero questa nomina il coronamento di una carriera. Sono felice di tornare a contatto con la truppa e di lavorare con i cantoni Ticino, Uri, Svitto, Grigioni e Zugo», dice Dattrino. «Dall’altro è una carica che non assumo a cuor leggero. Accanto agli onori ci sono anche degli oneri, perché la divisione territoriale è la formazione militare che si occupa degli impieghi sussidiari e degli aiuti in caso di catastrofe, in collaborazione con le autorità civili ».
Oltre a garantire la sicurezza del WEF di Davos, la div ter 3 ha in effetti un portafoglio di attività molto ampio, da quella di «trait d’union» con i Cantoni alla gestione delle infrastrutture militari nelle piazze d’armi, passando per i contatti con l’Italia per gli interventi in caso di catastrofi transfrontaliere. Dattrino avrà ai suoi comandi più 6 mila militi, suddivisi in sette battaglioni (quattro di fanteria, uno di stato maggiore, uno del genio e uno di salvataggio). La materia comunque non è nuova, perché il futuro comandante ha già prestato servizio nelle formazioni territoriali. «Diciamo che è un po’ un ritorno alla base. Mi ritengo un territoriale, avendo prestato servizio prima nella zona territoriale 9, poi nella divisione territoriale 9 e ancora nella regione territoriale 3, in cui sono stato per dieci anni capo impiego al WEF».
Cassis medico di battaglione
Un paio di curiosità a cavallo fra politica e milizia. Quando Dattrino comandava il battaglione carabinieri 9, il medico dell’unità era Ignazio Cassis, che ieri in veste di consigliere federale ha ratificato la sua nomina. Fra i suoi allievi a un corso di condotta, nel 2001, c’era anche il consigliere di Stato Norman Gobbi, che lo definisce «una figura di riferimento per il corpo degli ufficiali e sottufficiali professionisti così come ottimo rappresentante delle attività militari fuori servizio ». Con la sua nomina, secondo il capo del Dipartimento delle istituzioni, «il Ticino potrà avere una persona che conosce direttamente le peculiarità del nostro territorio, con la capacità d’interfacciarsi in italiano (o dialetto) con le autorità cantonali e comunali oltre che con i partner italiani. Questo», sottolinea, «è un valore aggiunto di assoluto rilievo ». Dattrino sarà pure persona di riferimento per i due corpi di truppa ticinesi (battaglione fanteria di montagna 30 e battaglione salvataggio 3 inseriti nella divisione territoriale) e, secondo Gobbi, potrà garantire la cultura bilingue nello stato maggiore della divisione. «Avere un ticinese alla testa della div ter 3 garantirà la difesa degli interessi relativi alle attività militari (piazze d’armi, piazze d’esercitazione, base logistica) che portano al Ticino un importante contributo economico sia come posti di lavoro sia in termini di indotto», conclude il consigliere di Stato. Al di fuori degli ambienti militari, Dattrino è anche conosciuto per il suo impegno in ambito sportivo. In passato, era stato per tre anni presidente del settore giovanile dell’Ambrì Piotta.
Il Ticino conta ad oggi altri due brigadieri: Stefano Laffranchini, con una funzione di milizia nello stato maggiore strategico dell’esercito e Silvano Barilli, comandante della Formazione d’addestramento della logistica.
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