Il Dipartimento delle istituzioni prende atto con soddisfazione delle decisioni della Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello, mediante le quali l’Autorità giudiziaria ha confermato l’operato dell’Ufficio dei fallimenti della Divisione della giustizia nell’ambito della procedura relativa al fallimento della compagnia aerea Darwin Airline SA, respingendo nel contempo il ricorso interposto da SkyWork Airlines AG contro la vendita dei sei aerei Saab 2000.
La Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello, con sentenze dell’11 maggio 2018, ha dato via libera alla realizzazione dei sei aerei inventariati nel fallimento di Darwin Airline SA, respingendo nel contempo il ricorso contro la stessa presentato da SkyWork Airlines AG. Quest’ultima si era opposta alla vendita dei sei Saab 2000, esplicitando per mezzo di un comunicato stampa delle gravi accuse nei confronti dell’Ufficio dei fallimenti a livello della completezza d’informazione durante la procedura. Accuse smentite implicitamente dalle sentenze del Tribunale di appello, che ha indicato come l’Ufficio dei fallimenti abbia sin dall’inizio informato in modo trasparente – tramite pubblicazioni sul Foglio ufficiale – della sua decisione di procedere a una realizzazione immediata dell’intera flotta aerea di Darwin Airline SA.
Il Dipartimento delle istituzioni saluta quindi positivamente le sentenze della Camera di esecuzione e fallimento del Tribunale di appello, che corroborano la conformità dell’attività dell’Ufficio dei fallimenti alla legislazione in materia, a tutela in particolare dei creditori coinvolti nel fallimento. Un’attività delicata quanto onerosa, che sta impegnando a fondo il personale dell’Ufficio, a cui va il ringraziamento per l’operato svolto.
In quest’ottica, il Dipartimento delle istituzioni tiene a rimarcare come il compito principale dell’Ufficio dei fallimenti sia appunto quello di applicare le norme previste dalla Legge federale sulla esecuzione e sul fallimento, volte avantutto a salvaguardare i creditori interessati dalla procedura fallimentare. Un compito che non può dunque in alcun modo travalicare nelle discussioni, contestualmente alla fattispecie in questione, inerenti al futuro dello scalo aeroportuale di Lugano-Agno, assolutamente non di pertinenza dell’Ufficio dei fallimenti, la cui correttezza di operato è stata infine certificata dalle decisioni del Tribunale di appello.