Articolo pubblicato nell’edizione di sabato 28 aprile 2018 de La Regione
Garzoli: decisione del governo altamente opportuna. Noseda: positivo il mantenimento di figure e strutture che facilitano il passaggio di informazioni.
Scadrà a breve, venerdì 11 maggio, il concorso per la nomina dell’Ufficiale dei fallimenti del Sopraceneri. L’uscita ieri del relativo bando sul ‘Foglio ufficiale’ e sul sito del Cantone www.ti.ch/concorsi fa seguito, come abbiamo riferito nell’edizione di martedì, alla decisione del Dipartimento istituzioni, avallata di recente dal Consiglio di Stato, di sostituire Patrick Bianco, tornato tre mesi fa all’avvocatura. Il governo rinuncia così a quanto aveva indicato nella manovra 2016 per il risanamento delle finanze statali: rinuncia cioè alla riduzione da due ufficiali (uno del Sottoceneri e uno del Sopra) a uno, a un solo ufficiale (cantonale).
«Quello fatto dal Consiglio di Stato è un passo altamente opportuno. Ed è stato compiuto grazie al lavoro svolto dalla Commissione parlamentare della gestione, che con le audizioni da lei condotte ha permesso di evidenziare all’attenzione del Dipartimento istituzioni una situazione preoccupante in Ticino legata ai fallimenti e in particolare a quelli ‘pilotati’ – osserva il deputato liberale radicale Giacomo Garzoli, relatore in seno alla Gestione sul messaggio governativo inerente alla riorganizzazione del settore cantonale che si occupa di esecuzioni e fallimenti –. Nel corso dei nostri approfondimenti verificheremo se la prospettata riforma complessiva del settore sia in grado di rispondere in modo efficace a determinate esigenze, tenendo conto degli obiettivi di risparmio del Cantone in generale. Intanto prendo atto con grande soddisfazione della pubblicazione del concorso per la nomina dell’Ufficiale del Sopraceneri». Informando della pubblicazione del concorso, il Dipartimento diretto da Norman Gobbi ricorda che il nuovo Ufficiale dei fallimenti dirigerà “le sedi di Bellinzona e Valli e di Locarno e Valli”. E spiega che si cerca una persona con licenza o master in diritto conseguiti in un’università svizzera e con “esperienza in ambito di legislazione esecutiva e fallimentare”. Il brevetto di avvocato costituirà “titolo preferenziale”. Un “aspetto rilevante” sono le capacità “di conduzione” dei collaboratori e quelle “di leadership”, oltre “alle competenze organizzative e di coordinamento, orientate al risultato, essenziali vista l’importanza del ruolo”. Da ricordare che Bianco si occupava anche di allestire, per conto dei vari uffici fallimenti, le denunce al Ministero pubblico relative a dissesti in odor di illecito, agevolando il lavoro degli inquirenti.
Soddisfatto del passo compiuto dal Consiglio di Stato anche il procuratore generale John Noseda: «È senz’altro positivo il mantenimento di strutture e figure che facilitino il passaggio delle informazioni e il coordinamento degli interventi delle autorità nel caso di fallimenti che potrebbero avere risvolti di carattere penale». Ed è pertanto «importante che gli ufficiali di esecuzione e fallimenti abbiano le necessarie competenze anche per poter trattare questi casi». Sul fronte dei crac «siamo confrontati, come magistrati, con numerosi casi di società ‘usa e getta’, società che vengono aperte ma che in realtà sono vuote, prive di mezzi: iniziano l’attività, creano debiti e vengono chiuse con il trasferimento di tutti gli attivi a nuove società». Vi è poi «tutta una serie di società nell’ambito delle quali vengono commesse vere e proprie malversazioni in diversi settori. È allora fondamentale che tali casi quando sono accertati in sede fallimentare ci vengano tempestivamente notificati. E devo dire che in questi anni c’è stata un’ottima collaborazione che ha fra l’altro portato a un aumento delle segnalazioni e quindi delle aperture di procedimenti penali».