Norman Gobbi incontra il Capo dell’Esercito Thomas Süssli
Questa settimana, il Consigliere di Stato Norman Gobbi ha incontrato a Bellinzona il Capo dell’Esercito svizzero, Comandante di Corpo Thomas Süssli. Un incontro istituzionale che ha coinvolto anche il Divisionario Maurizio Dattrino, responsabile della Divisione territoriale 3, con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione tra autorità cantonali e le forze armate.
Si va verso una nuova collaborazione civile-militare. L’attuale scenario geopolitico impone una revisione del concetto di difesa integrata, potenziando la sinergia tra sicurezza civile e militare. “Oggi le minacce non sono solo convenzionali, ma comprendono attacchi informatici, sabotaggi e droni ostili su infrastrutture europee. Questi segnali impongono di rafforzare la nostra deterrenza e migliorare il coordinamento tra esercito e istituzioni civili” ha spiegato Gobbi. L’incontro ha permesso di discutere strategie per migliorare la reattività della Svizzera alle nuove sfide, bilanciando prevenzione e consapevolezza senza cedere ad allarmismi. Il 2027 è stato indicato come un anno cruciale per la stabilità geopolitica e la Svizzera deve prepararsi con una visione integrata della sicurezza.
Tra difesa territoriale e sicurezza locale. Un punto chiave dell’incontro è stato il ruolo strategico delle forze armate in Ticino. Gobbi ha ribadito l’importanza della presenza militare nelle emergenze, come dimostrato dagli interventi nelle alluvioni della Vallemaggia e del Grigioni italiano. “Senza il supporto dell’Esercito, il ritorno alla normalità sarebbe stato più lungo e costoso. Questo dimostra quanto sia essenziale una stretta collaborazione tra autorità civili e militari anche nella gestione delle crisi.” Il Consigliere di Stato ha poi sottolineato la necessità di mantenere le infrastrutture militari in Ticino, come Airolo, Monte Ceneri/Isone e la Base logistica sul Ceneri. “Questi stazionamenti non solo garantiscono sicurezza, ma offrono anche un contributo economico rilevante alle regioni coinvolte.”
Un esercito attento al plurilinguismo. Gobbi ha infine posto l’accento sulla necessità di garantire ai militi ticinesi pari opportunità di carriera rispetto ai colleghi d’Oltre Gottardo. “Il plurilinguismo deve essere valorizzato, soprattutto ora che le tecnologie facilitano la traduzione e l’integrazione dei militi italofoni.” L’incontro ha confermato la necessità di rafforzare la difesa integrata della Svizzera, rendendo la collaborazione civile-militare un pilastro della sicurezza nazionale. In un contesto internazionale sempre più instabile, la preparazione e la coesione interna saranno decisive.
Articolo pubblicato nell’edizione di domenica 16 febbraio 2025 del Mattino della domenica