Ecco cosa accomuna il Giura con l’azione politica della Lega
“I festeggiamenti per i 40 anni di esistenza del Canton Giura sono stati un’occasione formidabile per capire la valenza del nostro sistema federale, la fortuna che abbiamo di vivere in Svizzera, ma pure l’importanza di dare sempre un senso compiuto al concetto di autonomia che i tre livelli istituzionali svizzeri devono poter sempre mantenere”. Il Consigliere di Stato Norman Gobbi domenica scorsa ha partecipato in rappresentanza del Ticino alla giornata organizzata dalle autorità del Canton Giura per sottolineare la nascita del più giovane Cantone elvetico. Un Ticino ospite d’onore, perché gli amici giurassiani mai hanno dimenticato il plebiscito del popolo ticinese a favore della loro causa autonomista. In quella circostanza più del 95% (!) dei ticinesi si espresse a favore della nascita del nuovo Cantone.
“Con forza, con volontà e con lungimiranza il politico di ogni cantone – sottolinea il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi – deve dare il meglio per rispondere alle esigenze dei suoi concittadini. Noi ticinesi – a differenza di altre realtà – lo dobbiamo fare ancora di più, perché le nostre caratteristiche (siamo una minoranza linguistica, siamo collocati geograficamente a sud della catena alpina che ci separa dal resto della Svizzera, siamo un Cantone di confine) ci impongono un’azione più vigorosa, pena il rischio di essere fagocitati dal volere delle altre regioni e dalla spinta centripeta del livello federale”.
E il Consigliere di Stato Gobbi si spinge più in là nella sua riflessione. “Per il politico attivo nel movimento della Lega di Ticinesi il principio dell’autonomia dei vari livelli istituzionali è centrale. Lo deve essere sul piano comunale, favorendo tutte le attività e i progetti che davvero rispondono ai bisogni della comunità locale per erogare i migliori servizi al minor costo e per favorire la prossimità tra politico e cittadino e una buona qualità di vita. Lo deve essere a livello cantonale: la nascita e in seguito la crescita della Lega sono la dimostrazione di quanto bisogno ci fosse e di quanto bisogno ci sia oggi e ci sarà domani di politici che affermano l’autonomia cantonale. È un impegno che sta nel nostro DNA e che a livello di Consiglio di Stato porto avanti assieme al collega Claudio. Ritengo essenziale avere davvero sempre presente questo principio. Tutti dicono di “agire per il bene del Ticino”, ma troppo spesso questo “bene” è legato a gruppi di interesse, che per definizione fanno i propri interessi, non quello di tutti i ticinesi. Qui sta il vero spartiacque che ci distingue, e che il Nano aveva insegnato a tutti noi, mettendo davanti l’interesse dei ticinesi nei confronti di certi diktat che il resto della Svizzera ci serve sotto il naso, spacciandoli per una cosa conveniente. L’autonomia, infine, deve essere espressa a livello federale, in particolare difendendoci dall’ingerenza di questa Unione Europea, che vuole sempre di più venire a casa nostra e dirci che cosa fare e come farlo”.