“Tollerare ad oltranza gli insulti gratuiti nei confronti delle forze dell’ordine sarebbe rendersi complici di una manifestazione di intolleranza verso lo Stato e le sue istituzioni”. È partendo da questa premessa che il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha deciso di dire basta alle numerose scritte e agli adesivi contrari alla Polizia e in particolare alle scritte che riportano l’acronimo ACAB (letteralmente “all cops are bastards”, ossia “tutti i poliziotti sono bastardi”).
Con una lettera indirizzata a tutti i Comuni, alle aziende di distribuzione, alle aziende di telecomunicazione, alle aziende di trasporto pubblico, all’Ufficio federale delle strade (USTRA), alla Sezione della logistica del Cantone e alla Divisione cantonale delle costruzioni il Consigliere di Stato Norman Gobbi ha richiamato all’attenzione nei confronti di questo fenomeno di intolleranza. “Queste manifestazioni di odio pubblico nei confronti delle tutrici e dei tutori della legge e dell’ordine pubblico sono negativi e non vanno sottovalutati. Annualmente il numero di aggressioni verbali e fisiche nei confronti delle e degli agenti di polizia è elevato, e negli ultimi anni si è riscontrato un aumento delle aggressioni fisiche, ma non solo nei loro confronti. Questa situazione mi preoccupa come Direttore del Dipartimento delle istituzioni – sottolinea Norman Gobbi – poiché gli agenti sono la figura professionale che maggiormente – nell’opinione pubblica – ricopre il ruolo di “rappresentante dello Stato””.
Per tale ragione “queste scritte e adesivi sono rivolti direttamente contro lo Stato e le sue istituzioni, che tutti insieme siamo chiamati a difendere. Per questo motivo ho chiesto a tutti gli enti che possono concorrere a cancellare o a togliere queste scritte a un’attenzione e a un impegno particolare a voler far eliminare questi insulti pubblici contro la Polizia e le istituzioni: ne va della credibilità delle istituzioni stesse che gli agenti di Polizia sono chiamati a rappresentare dinnanzi alla popolazione”, afferma il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.
La lettera è partita la scorsa settimana. “Spero che possa ottenere un riscontro positivo. Come dicevo all’inizio, è tempo e ora di intervenire, perché continuare a chiudere gli occhi è pericoloso. In molti mi hanno manifestato solidarietà nei confronti degli agenti e del loro delicato lavoro. La Polizia, per fortuna e grazie all’impegno delle donne e degli uomini che portano la divisa, gode di un’ottima reputazione in Ticino. È proprio per questo motivo che bisogna intervenire”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.