Norman Gobbi analizza la situazione in vista di un possibile incremento di arrivi
Il flusso di migranti provenienti soprattutto da alcuni Stati africani e da nazioni asiatiche è da sempre caratterizzato da ondate, influenzate dalla situazione internazionale e dai conflitti all’interno di determinate nazioni e regioni. “L’anno scorso – afferma il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi – la pandemia ha rallentato la possibilità di movimento e i flussi internazionali sono diminuiti. Nel 2020 la Svizzera ha registrato 11’041 domande d’asilo, ossia il 22,6 per cento in meno rispetto all’anno precedente. I dati dei primi tre mesi del 2021 confermano la diminuzione. Ma diversi indicatori ci mostrano che a partire dai mesi estivi ci dovrebbe essere un notevole aumento. In questo senso la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) sta facendo le dovute valutazioni, anche per non farsi trovare impreparata. La diminuzione di domande ha avuto un effetto benefico, nel senso che ha permesso – grazie alla nuova legge sull’asilo – di smaltire un numero elevato di domande e di recuperare anche sugli incarti pendenti. La SEM deve però farsi trovare pronta ad affrontare una eventuale nuova ondata, che gli indicatori internazionali lasciano presagire”.
Il Ticino è particolarmente toccato dal problema migratorio. “Come porta più a sud della Svizzera e confinante con l’Italia, uno dei principali paesi di sbarco dei migranti, il Ticino è il primo punto d’arrivo in Svizzera di molti richiedenti l’asilo. A Chiasso – e ora anche a Balerna/Novazzano con il centro di Pasture – si concentrano le infrastrutture della Confederazione deputate alle operazioni di registrazione, accoglienza e smistamento dei richiedenti l’asilo per quanto riguarda la parte al confine con l’Italia”, precisa il Consigliere di Stato Norman Gobbi.
E proprio a Chiasso, così come negli altri Comuni del Mendrisiotto, alcuni richiedenti l’asilo creano problemi. “È così. La Polizia comunale di Chiasso, così come la Polizia cantonale, sono spesso sollecitate da cittadini esasperati per il comportamento soprattutto di giovani provenienti dalle regioni del Maghreb. Teniamo costantemente monitorata la situazione. Purtroppo vandalismi, furti e schiamazzi sono all’ordine del giorno e con la stagione calda tenderanno ad aumentare. Comportamenti che non possiamo tollerare. Un incremento più significativo potrebbe poi essere legato, come detto, al maggior flusso di migranti previsto nei prossimi mesi. Anche per le nostre forze dell’ordine dunque i dispositivi di intervento potrebbero richiedere un potenziamento”, sottolinea Norman Gobbi.
Negli scorsi giorni il consigliere nazionale Lorenzo Quadri ha presentato una mozione con la quale chiede che la Svizzera segua il modello danese. Cosa ne pensa? “La Danimarca ha proposto di realizzare centri di accoglienza non nei paesi europei, ma direttamente in Africa. Ci sono diversi aspetti a favore in questa iniziativa. Spero che Berna possa valutare in modo approfondito questa alternativa avanzata da Lorenzo. Ma soprattutto spero che l’Europa non si limiti a bollarla come invece sembra il caso. Vedremo. Il mio timore è che anche di fronte a questa proposta gli Stati membri dell’UE non siano in grado di accordarsi, di trovare soluzioni come purtroppo avviene da anni sul tema degli sbarchi di migliaia e migliaia di profughi ai confini esterni dell’Europa”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.