Articolo pubblicato nell’edizione di lunedì 1 aprile 2019 de La Regione
1. Salario minimo: sotto quale importo orario non bisogna scendere?
Il CdS propone un salario minimo differenziato per settore economico (da 18,75 a 19,25 franchi all’ora), in modo da garantire a tutti un importo minimo dignitoso e non ledere il principio della libertà economica. Non vanno poi dimenticate le peculiarità dei vari contratti collettivi e normali.
2. A scuola smartphone sì o smartphone no?
Lo smartphone fa parte della nostra quotidianità e i più giovani non fanno eccezione. Ovviamente, in aula lo smartphone deve restare rigorosamente spento. Ai tempi del Liceo sono stato uno dei primi ad avere un telefonino. Ero un arbitro e dovevo essere rintracciabile. Problemi? Mai.
3. Rotonde o semafori per fluidificare il traffico?
Non si può rispondere in modo categorico. Ogni caso va valutato con attenzione, soppesando aspetti positivi e negativi di una e dell’altra soluzione. Non va mai perso di vista l’obiettivo finale: garantire all’utente il massimo della sicurezza (magari evitando la formazione di colonne).
4. La popolazione invecchia: più case per anziani o più cure a domicilio (Sacd/Spitex)?
Auguro a tutti di poter trascorrere la maggior parte della propria vita in famiglia e a casa. A volte, bisogna però fare i conti con vicissitudini che non lo permettono: le case per anziani, con il loro adeguato servizio, sono senz’altro un’alternativa accettabile.
5. Condivide lo scenario di un Ticino a 27 Comuni? Perché sì? Perché no?
Il mio Dipartimento ha dettagliatamente descritto questo scenario attraverso il Piano comunale delle aggregazioni, che ovviamente sostengo al 100%. Non ci saranno imposizioni dall’alto, ma è evidente a tutti che un Ticino con Comuni più grandi, solidi e strutturati è un Ticino migliore.
6. Se eletto, e potesse scegliere, quale Dipartimento vorrebbe e perché?
In questi 8 anni abbiamo fatto un buon lavoro: cito, ad esempio, i risultati ottenuti in ambito di sicurezza, aggregazioni, digitalizzazione e delocalizzazione. C’è però ancora molto da fare. Vorrei restare al Dipartimento delle istituzioni per mettere la mia esperienza al servizio del cittadino.