Da www.rsi.ch/news
Christian Garzoni caldeggia l’adozione di nuovi provvedimenti in Ticino – Ricoverati per Covid-19 anche dei trentenni senza malattie pregresse
L’adozione in Ticino di nuovi e più incisivi provvedimenti per ridurre la diffusione del coronavirus tra la popolazione è urgente. Ne è assolutamente convinto Christian Garzoni che alla RSI non nasconde la sua preoccupazione per l’evoluzione della situazione che ha indotto l’Ente ospedaliero e la Clinica Moncucco a rivolgersi nuovamente al Consiglio di Stato per chiedere, tra le altre cose, l’introduzione dell’obbligo della mascherina nei luoghi chiusi, in quelli all’esterno affollati e anche alle medie. Inoltre le scuole dovrebbero evitare le gite.
“Si tratta di raccomandazioni facilmente attuabili che non ledono la libertà individuale e che non hanno conseguenze economiche”, sottolinea il membro della task force cantonale che non ha dubbi: “se non blocchiamo la diffusione del virus tra la popolazione le ospedalizzazioni, i ricoveri in cure intense e i decessi aumenteranno ancora”, avverte alla luce dell’evoluzione della seconda ondata. I contagi sono cresciuti in modo esponenziale (da alcuni giorni sono costantemente più di 250), da oltre una settimana crescono velocemente anche i ricoveri e vi sono stati altri decessi.
“Il virus non è cambiato – ribadisce il direttore sanitario della Moncucco, specialista di malattie infettive -. Attualmente ci sono ricoverate varie persone che sono nelle categorie a rischio, ma purtroppo abbiamo anche pazienti giovani, dei trentenni, senza nessuna malattia di base che hanno dei decorsi molti brutti”.
Il Consiglio di Stato si riunirà in seduta straordinaria lunedì per valutare sia le misure sottoposte ai cantoni dalla Confederazione sia le richieste degli esperti ticinesi.