26 novembre 2018 – LAC Lugano
– Fa stato il discorso orale –
Gentili signore, egregi signori,
inizio il mio intervento citando una frase Sofocle: “L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo”. Credo che non ci sia nulla di paragonabile all’aiutare qualcuno soltanto per il piacere di farlo oppure per ottemperare al proprio senso del dovere in modo spontaneo e genuino. Credo che non ci sia nulla di più gratificante di mettersi al servizio degli altri senza porsi domande, agendo guidati dall’istinto e dalla volontà di fare del bene.
Le persone che omaggiamo stasera sono persone speciali, anche se hanno fatto qualcosa che dovrebbe rientrare nei canoni della normalità: aiutare gli altri. Purtroppo, nell’attuale società non sempre capita.
Sono quindi davvero orgoglioso dell’invito che la Fondazione Ticino Cuore mi ha fatto e che ho subito accolto: sin dal 2005, anno della sua costituzione, ne seguo la crescita e lo sviluppo, ammirandone le tante iniziative. Il suo scopo principale è l’aumento della sopravvivenza delle persone colpite da arresto cardiaco improvviso in un Ticino dove, lo ricordo, annualmente si verificano tra i 250 e i 300 arresti cardiaci improvvisi.
Un grande contributo per migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita del paziente colpito da un arresto cardiaco – leggo sul sito della Fondazione – è dato dalla possibilità di mettere in atto quanto prima le misure salvavita e la rianimazione cardiopolmonare, associate all’impiego di defibrillatori automatici esterni da parte di soccorritori laici adeguatamente formati. L’importanza dei defibrillatori è nota a tutti.
Essi sono ormai presenti in ogni angolo del nostro Cantone: nei Comuni, nelle aziende, nelle scuole, negli impianti sportivi e anche in quasi 40 sedi di Polizia cantonale e comunale. Gli sforzi compiuti in questo ambito si dimostrano paganti.
E vengo a voi, carissimi “Cavalieri del Cuore”.
Avete dimostrato altruismo e coraggio, nobiltà d’animo e generosità, spingendovi a volte oltre i vostri limiti allo scopo di salvare la vita di donne e uomini che, nella stragrande maggioranza dei casi, neppure conoscevate.
La gratificazione che vi è stata riservata stasera è meritatissima.
Sono però sicuro che il premio al quale tenete di più lo avete già ricevuto: esso consiste nel sapere che la persona che avete salvato sta bene, che la sua vita prosegue oggi allo stesso modo di prima.
La Fondazione Ticino Cuore organizza questo momento di incontro per poter formalmente ringraziare le persone, le strutture e le istituzioni che hanno dato il loro concreto supporto al Progetto e in particolare a coloro che, con grande senso di responsabilità, si sono appunto attivate nella pratica della rianimazione cardiopolmonare.
Ad oggi, sono circa 600 le persone che hanno ricevuto il diploma di Cavaliere del Cuore.
Fra loro ci sono innanzitutto coloro che appartengono ai servizi partner degli enti di soccorso, come polizia, pompieri, guardie di confine: si rivela infatti determinante, per la riuscita dell’attività di Ticino Cuore, il buon rapporto di collaborazione instaurato con questi enti.
Sono proprio loro che, grazie a una capillare presenza sul territorio, riescono ad accorrere sul luogo dell’evento prima dell’arrivo delle équipe di soccorso sanitario: una loro adeguata preparazione per intervenire prontamente in caso di arresto cardiaco può rivelarsi quindi vitale.
A ottenere il diploma di Cavaliere del Cuore sono naturalmente anche tutti quei cittadini “comuni” che, difronte a una situazione di arresto cardiaco, si sono prodigati nelle prime misure di rianimazione.
Un’adeguata formazione è anche in questo caso spesso decisiva.
Un saluto affettuoso va ovviamente anche – e soprattutto! – a coloro che sono stati rianimati con successo e che sono qui, stasera, a consegnare di persona il riconoscimento ai loro “salvatori”.
Mi hanno detto che tra salvatore e salvato nasce un rapporto inscindibile, che supera il concetto stesso di Amicizia.
Posso solo immaginare quali emozioni provino salvatore e salvato quando si ritrovano dopo che il peggio è ormai solo un lontano ricordo.
Penso si tratti di un momento ricco di umanità e anche di grande commozione, esattamente come quello che stiamo vivendo stasera.
Vi ringrazio.