– Fa stato il discorso orale –
Festeggiamo l’apertura della galleria di base del Ceneri come ultimo tassello – per ora – della ferrovia di pianura AlpTransit.
Per il Ticino si tratta di un momento storico. Già nel 2016 abbiamo celebrato un’altra grande opera per la Svizzera e per tutta l’Europa. Allora si trattava dell’apertura della galleria di base del San Gottardo.
Il Ceneri servirà soprattutto per il traffico interno ticinese, per collegare in modo rapido e sostenibile i tre poli di Lugano, Locarno e Bellinzona. Anche le regioni più a sud e a nord del Cantone saranno meglio servite dall’offerta di trasporto pubblico. Penso in particolare a Mendrisio e Chiasso e anche alla Leventina, la mia terra d’origine e di residenza, che ha dovuto subire per quasi un ventennio i grossi cantieri di Bodio e Faido durante la costruzione del San Gottardo.
Grazie alla galleria del Ceneri il traffico sarà meno congestionato sulle nostre strade e anche l’ambiente ne risentirà favorevolmente. Raggiungere Bellinzona, Lugano e Locarno in una sola mezz’ora non sarà più un miraggio, ma realtà!
L’offerta che sarà disponibile dal 5 aprile 2021 nella sua completezza permetterà ai Ticinesi di muoversi in modo più agevole e veloce all’interno del nostro territorio.
Correva l’anno 1989 quando il Consiglio federale decise che il tunnel del Ceneri fosse il completamento naturale della linea di pianura.
Il Ticino ha però tremato non poco quando nel 2003 all’interno del Parlamento federale si prospettava un posticipo dell’investimento per motivi di risparmio. I miei colleghi di Governo di quei tempi si sono alquanto prodigati affinché a livello federale la costruzione della galleria del Ceneri non fosse percepita come un “capriccio ticinese, bensì come una tappa indispensabile della realizzazione di Alptransit” (citazione di M. Borradori).
Il Cantone ci ha sempre creduto e a tutti i livelli. E lo sta dimostrando anche oggi, investendo 100 milioni di franchi all’anno per il trasporto pubblico.
La galleria del Ceneri cambierà forse anche la nostra identità di Ticinesi. Grazie agli spostamenti rapidi all’interno del nostro Cantone, il Ticino diventerà una grande città con “quartieri” importanti nel Sopra- e Sottoceneri e fungerà da polo intermedio fra nord (la Zurich Greater Area) e sud (con l’area metropolitana lombarda).
Il Ticino dovrà quindi scoprire una sua nuova identità, fatta di orgoglio e volontà di crescita, ma anche di autodeterminazione a presentarsi come una zona forte, compatta e di alto interesse economico, culturale e formativo per il resto della Svizzera. Le collaborazioni in molti campi, anche a livello di Università e ricerca, sono già in atto.
Se a livello istituzionale e politico il trend di aggregare i comuni sono una realtà da anni, ora, anche grazie a questa infrastruttura tecnica, avremo la possibilità di sentirci tutti ancora più fortemente uniti e Ticinesi. Durante la pandemia di Covid-19 abbiamo avuto la possibilità di dimostrarlo.
Il Cantone – di fatto – è stato compatto e solidale come non mai in tempi recenti. Sfruttiamo questo spirito che ha contraddistinto il periodo di difficoltà quale chance per posizionarci nei confronti della Svizzera e mettiamoci in rete, offrendo il meglio che questo Cantone ha da offrire.
Rimbocchiamoci le maniche e saliamo in carrozza verso il futuro Ticino.