– Fa stato il discorso orale –
Signor Consigliere Federale Guy Parmelin,
Signor Presidente del Tribunale penale federale Tito Ponti,
Signor Presidente del Gran Consiglio Walter Gianora,
Signor Sindaco di Bellinzona Mario Branda,
Signor Consigliere di Stato Andreas Barraud,
Signora Consigliera di Stato Karin Kayser-Frutschi,
Signor Consigliere di Stato Beat Villiger,
Signor Comandante di corpo Dominique Andrey,
Signor Comandante di corpo Daniel Baumgartner,
Signor Comandante, brigadiere Maurizio Dattrino,
Signori Ufficiali generali in servizio e a riposo,
Stimati ufficiali, sottufficiali superiori,
Gentili Signore, egregi Signori,
oggi è un momento storico per l’attività militare del nostro Cantone. La brigata fanteria montagna 9, per tutti la Brigata del Gottardo dopo aver raccolto l’eredità della divisione montagna 9 e della brigata di fortezza 23, presenta oggi il suo ultimo rapporto annuale e sarà sciolta con l’Ulteriore Sviluppo dell’Esercito, i cui quattro punti fondamentali prevedono miglioramenti nella prontezza, nell’istruzione dei quadri, nell’equipaggiamento e nell’orientamento regionale più marcato. Si tratta di un momento significativo poiché con lo scioglimento della Brigata si congeda l’unica grande unità trilingue dell’esercito, nella quale la lingua italiana riveste un ruolo prioritario e di tutto rispetto. Verrà chiuso anche l’ultimo comando di una grande unità situato a sud delle Alpi, qui a Bellinzona per essere precisi.
La lingua italiana nell’esercito è parte integrante dell’identità nazionale e continuerà ad esserlo anche in futuro. Grazie all’ottima collaborazione con il Capo dell’esercito e con i suoi stati maggiori, possiamo contare sul loro particolare impegno per continuare a garantire a tutti i militi ticinesi e ai grigionesi di lingua italiana l’istruzione militare nella lingua madre. Per questo scopo, è stato deciso di concentrarsi su incorporazioni specifiche che permettano di raggiungere la necessaria massa critica di rappresentanti italofoni nei tre ambiti di competenza dell’esercito: la difesa, con il gruppo artiglieria 49, la sicurezza, con il battaglione fanteria montagna 30 e l’aiuto sussidiario in caso di catastrofe, con il battaglione salvataggio 3 (l’unico che al momento non fa parte dei corpi di truppa subordinati alla brigata 9).
La scelta di concentrarsi su pochi settori operativi significa poter fare affidamento su istruttori italofoni e creare così le giuste premesse per i nostri militi di poter ambire a una carriera di successo fino a raggiungere le massime cariche. A tale proposito, vorrei ringraziare i brigadieri Maurizio Dattrino, Silvano Barilli e Stefano Mossi e il colonnello di Stato maggiore generale Stefano Laffranchini, nominato dal Consiglio federale brigadiere a partire dal prossimo mese di gennaio.
Per me, e come per molti di voi, questo momento ha una forte connotazione emotiva.
La Brigata del Gottardo ha sempre riunito la maggior parte dei militi ticinesi ed è associata alle nostre montagne, ovvero a ciò che più si trova – in senso geografico e simbolico – nel cuore della Svizzera. È inoltre una grande unità trilingue che ingloba più culture e fa della brigata fanteria montagna 9 l’espressione per eccellenza del nostro Stato federale.
Oggi, in questa occasione, siete tutti quadri. Insieme avete contribuito a mantenere operativo il livello dei vostri militi. Dobbiamo ricordare che il passo che ci apprestiamo a intraprendere con l’Ulteriore Sviluppo dell’Esercito, rappresenta un’evoluzione necessaria che consentirà all’Esercito svizzero di rimanere al passo con i tempi in modo flessibile e moderno, far fronte alle minacce e confrontarsi con le nuove sfide.
Non dobbiamo quindi pensare che stiamo chiudendo il libro, bensì stiamo aprendo una nuova pagina orientati al futuro. Accantoniamo dunque il sentimento di nostalgia che coglie un po’ tutti noi. I tempi sono cambiati per tutti, e – a maggior ragione – il mondo grigioverde deve adeguarsi a nuove minacce e necessità.
La Brigata del Gottardo lascerà un ricordo indelebile in tutti coloro che hanno avuto l’onore di farne parte. Il servizio militare è una tappa fondamentale nella nostra vita; durante i giorni di servizio si creano solide amicizie che continuano a esistere anche al di fuori del contesto militare. Il servizio militare, comunque esso sia vissuto, è un’utile esperienza di vita. Voi quadri, meglio di tutti, conoscete il valore aggiunto impagabile dato dagli insegnamenti che avete ricevuto durante i corsi d’istruzione nell’ambito della condotta e utilizzabili pure nella società civile.
Ribadisco dunque quanto detto in precedenza: guardiamo avanti. Sono certo che come militari svizzeri, e come italofoni, continueremo a rappresentare al meglio la nostra Svizzera: democratica, indipendente, libera e sicura.
Viva la Svizzera
Viva il nostro Esercito di milizia
Viva la brigata fanteria montagna 9