Non sappiamo ancora come si svilupperà la curva dei contagi nelle prossime settimana. “Quello che però possiamo già sin d’ora fare è trovare accorgimenti pratici, concreti, per sostenere e aiutare le persone o anche le iniziative che potrebbero subire nei prossimi tempi ripercussioni negative. Insomma: far crescere quel movimento spontaneo di solidarietà che si era sviluppato nelle settimane in cui erano in atto le diverse chiusure”, afferma il Consigliere di Stato Norman Gobbi, che prosegue: “In quelle settimane molti giovani, ragazzi e adulti legati alle parrocchie o ad altre associazioni, ma anche persone singole hanno aiutato soprattutto gli over 65, spesso propri parenti. Sono andati a fare la spesa, a fare i pagamenti, mantenendo un contatto reale anche con chi non poteva uscire di casa. Uno spirito solidale che ha mostrato il meglio della nostra comunità. L’obiettivo del Consiglio di Stato e mio personale è non arrivare a quelle situazioni di necessità, però ciò che è stato fatto potrebbe essere utile anche in futuro, sotto forma di altri tipi di intervento”.
Che cosa si può fare concretamente? Sentiamo ancora il Presidente del Governo Norman Gobbi: “Il gruppo Cantone-Comuni chiamato “Covid Inverno” coordinato dalla Sezione enti locali si sta adoperando per fornire ai Comuni spunti e soluzioni atte ad assicurare alcuni servizi, come l’accudimento dei figli, la consegna della spesa a domicilio, il dog sitting, ecc., per i cittadini che ne dovessero avere la necessità. Se in marzo e aprile la maggior parte della gente era a casa, perché erano state sospese le attività lavorative e quindi vi erano molte persone che hanno potuto mettersi a disposizione degli altri, in futuro – confidando di non vivere un secondo lockdown – potrebbero esserci ancora taluni bisogni, ma con meno cittadini in grado di dare una mano. È una bella sfida per i nostri Comuni”.
Ma questo potrebbe anche essere messo in pratica non solo… in tempo di guerra, facciamo presente al nostro interlocutore. “Esatto, proprio così. Ed è per questo che ai miei occhi assume una valenza doppia. Perché si tratta di un “esercizio” che rafforza il senso di appartenenza a una comunità e sviluppa la qualità di vita e il benessere residenziale che i cittadini ricercano. Le forme di volontariato, che si manifestano spesso nell’associazionismo sportivo, culturale o scautistico, sono i vettori che costruiscono Comuni migliori. Sostenere le iniziative della società civile in forma sussidiaria da parte dell’autorità comunale diventa quindi uno strumento ideale per far crescere un Comune, soprattutto se questo Comune è l’espressione di una recente aggregazione”, conclude il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.